Week5: BENGALS 14 @ Cowboys 28

OUTCOACHED! Non ci sono altre spiegazioni per la figuraccia di domenica dei Bengals. Il risultato finale è fuorviante, 21-0 all’intervallo, 3 & out rientrati dagli spogliatoi e corsa da 60 yard di Elliott al primo gioco di Dallas della ripresa. Sul 28-0 Dallas ha abbassato il ritmo, ma avrebbe potuto tranquillamente arrivare a 40. Per una reazione dei Bengals abbiamo dovuto attendere fino al quarto quarto, in pieno garbage time.

Perché outcoached? Perché il 28-0 non è stato frutto di turnover, grandi ritorni o episodi particolari, ma sono stati frutto del dominio tattico di Dallas. E così una squadra, trascinata da due rookie in attacco (e una linea fenomenale) e da una difesa che non ha concesso nulla, ha dominato gli avversari sulla carta più quotati e con obiettivi stagionali sicuramente più alti, che forse a questo punto hanno bisogno di essere ridimensionati.

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Visto che non ha funzionato quasi niente nei primi 3 quarti e sperando sia stato un incidente di percorso utile a scatenare una reazione d’orgoglio, mi soffermerei sui problemi principali da risolvere. In primis la linea d’attacco che continua a non fornire una pass protection adeguata a Dalton, per una linea che ad inizio stagione era quotata addirittura come la terza della lega da PFF, 5 sack contro Dallas (uno annullato) sono molti, i 17 in 5 partite sono decisamente troppi (20 totali lo scorso anno) se in più aggiungiamo che spesso Dalton è costretto a rompere il gioco e cercare di correre un paio di yard per evitare il sack, la situazione diventa peggio di quello che sembra. Questa volta i problemi maggiori sono arrivati da destra (Zeitler e Ogbuhei), Dalton può correre ogni tanto ma non ha le capacità di altri di estendere il gioco con le sue gambe e ha bisogno di una protezione migliore. In secondo luogo, anche quando è riuscito ad eludere la pass rush avversaria, i ricevitori erano marcati, spesso addirittura fermi a guardare invece di rompere il gioco e cercare di liberarsi. Il risultato di ciò sono state tre corse di Dalton su terzi e lungo, pessime decisioni del QB ma d’altra parte i ricevitori non erano liberi.

La strategia di Dallas è stata sorprendentemente efficacie, hanno concesso a Bernard buoni guadagni (4, 5, 6 yard per volta), ma hanno inibito grossi guadagni sui passaggi, coprendo bene il perimetro e tenendo le safety alte, soprattutto all’inizio, infatti la maggior parte dei completi di Dalton sono arrivati in mezzo al campo, dietro ai LB. AJ Green è stato annullato e Claiborne ha salvato due TD.

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In difesa si salva solo Dunlap, ma forse neanche lui visto che sulla corsa in TD di Prescott casca nella finta di corsa in modo anche imbarazzante. Burfict registra 10 tackle ma ancora non è in forma (si allena da 2 settimane) e ad un certo punto, a uomo nello slot, rimane immobile e lascia completare un facile passaggio a Prescott. L’assenza di Nelson sembra non essere stata ancora digerita dalla secondaria che ha mostrato ancora una volta uno stato confusionale, Prescott completa il 75% di passaggi, numeri mai visti per questa difesa negli ultimi anni. Di Peko non parlo neanche più, Maualuga è stato il peggiore, non evita un blocco neanche per sbaglio ed è lento come la morte, abbiamo draftato Vigil, potremmo fargli anche fare un paio di snap ogni tanto. La confusione non regna solo nella secondaria, un paio di volte Johnson e Clarke (DE) erano a uomo sullo slot, due facili completi per Beasley e Butler, Prescott è bravo, ma così è davvero troppo facile. Il top del top è stato Josh Shaw che mentre si schiera nello slot inciampa da solo, tutto il Cowboys Stadium accenna una risata, ma poi è talmente imbarazzante che per pietà rinuncia.

Nugent sbaglia il FG, effettivamente ha scelto il momento migliore, ritorni di kickoff che arrivano alle 15, insomma anche gli special team sono stati una pena.

Forse questa volta non si salva neanche Dalton, l’unica volta che Boyd era libero non lo ha visto, ma certamente non è la causa della sconfitta. L’unico aspetto positivo è  stato il coinvolgimento di LaFell, finalmente consistente e l’aumento di affidabilità di Uzomah (e Kroft nel suo piccolo), col ritorno di Eifert si potrebbe pensare di provare il doppio TE, sappiamo quanto mette in difficoltà di norma le difese avversarie. Domenica prossima con i Patriots avremo la possibilità di prendere appunti dai migliori in materia. A proposito, non sono mai stato così pessimista per la partita successiva da quando scrivo questi pensieri sconclusionati post-partita, cioè nelle ultime 4 stagioni. L’ultima con i Patriots è stata due stagioni fa e la figuraccia (43-17) è stata brutta quasi quanto quella di domenica coi Cowboys, anche se quei Patriots poi avrebbero vinto il Super Bowl.

Questi Cowboys sono belli da vedere in attacco, mentre la difesa sta dando buoni segnali anche ai più scettici. Più di Elliott, che è un fenomeno e mi ricorda Hill nell’anno da rookie, per cui gli auguro di non perdere col tempo quello spunto e quella marcia in più che sembra avere, apprezzo la calma olimpica di Prescott, anche se una linea così è d’aiuto, non ha mai forzato o affrettato il lancio, neanche nel secondo drive quando si trovava con i piedi nella propria endzone. Domenica a Green Bay potrebbero dare un’ulteriore conferma e togliersi qualche sassolino dalla scarpa che sicuramente è rimasto dopo l’ultimo incontro al Lambeau Feld tra le due.

A Cincinnati le critiche sono sempre arrivate, ad ogni sconfitta viene tirato fuori il classico “Fire Marvin and start AJ (McCatton)“, ma nei 5 anni precedenti ci sono sempre stati dei miglioramenti a difesa di Lewis, quest’anno invece le aspettative finora sono state deluse e vedere Zimmer imbattuto in testa alla NFC North, nonostante gli infortuni, è ancora più doloroso perché sappiamo che se fossimo una squadra normale, cioè se ci fosse un rapporto normale tra owner e head coach, probabilmente a questo punto ci sarebbe Zimmer al posto di Lewis.

Qui potete ascoltare  la chiacchierata fatta come ospiti di True Blue Blog:

https://www.youtube.com/watch?v=mpL_8dEEomI

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