Utah State Aggies: quick preview 2017

Football Nation Ranking: n. 90

Head Coach: Matt Wells, (5th year, 28-25)

Record 2016: 3-9

Match da non perdere: at San José State (Sep. 23), vs. Brigham Young (The Old Wagon Wheel, Sep. 29), vs. Wyoming (Bridger’s Battle, Oct. 14)

Kent Myers
Kent Myers

Punto di forza: gli Aggies non sono riusciti a centrare un Bowl per la prima volta da anni, ma Kent Myers si é confermato quel playmaker che coach Wells cercava da tempo per la posizione di quarterback, e le sue abilità di dual-threat sono state essenziali per consentire alla squadra di rimanere in corsa nella maggior parte dei match disputati la scorsa stagione; dopo aver lanciato per 2,394 yards, 10 TD pass, 8 INT, e corso per 449 yds e 6 touchdowns, si appresta a fare ancora di meglio nel 2017, quando sarà affidato alle cure di David Yost, ex Mizzou, uno dei migliori QB guru della nazione.

Punto debole: la difesa si é comportata piuttosto bene nonostante le tante perdite in mediana, ma la a preoccupare ora é la linea difensiva, che ha perso due ottimi starter e ora si ritrova con il solo DE Ian Togiai, 3.0 tackles for loss, 2.0 sacks, che ha una buona esperienza alle spalle; Kendrick Shaver e Frank Maile, DC al secondo anno, avranno il loro bel da fare per ricostruire il front three, che in primavera ha visto emergere Gasetoto “G-mac” Schuster nel ruolo di NT e Jacoby Wildman nell’altro spot di end.

First look offense: anche la linea offensiva di Utah State sarà profondamente rinnovata, con il senior RT Preston Brooksby che farà da guida per i tanti volti nuovi del reparto, in cui potrebbe trovare spazio fin da subito il transfer laureato da BYU Quin Ficklin, che per l’esperienza accumulata nei Cougars potrebbe essere scelto per ricoprire il delicatissimo ruolo di centro; ritornato a Logan anche il sophomore K.J. Uluave, schierato titolare da guardia destra in 4 occasioni da matricola, il quintetto sarà chiamato a fornire il solito fondamentale supporto in fase di blocco, per favorire le corse di un reparto runningback piuttosto assortito.
A guidarlo il confermatissimo Tonny Lindsey, 763 yards, 6 TD, esploso durante l’assenza di Devante Mays e diventato il faro di un gruppo che può contare anch su LaJuan Hunt e Justen Harvey, entrambi già andati a segno la scorsa stagione; tendenzialmente poco utilizzati fuori dal backfield, lascieranno spazio nel gioco aereo ad una batteria di ricevitori che ha già dimostrato di saper essere molto incisiva nel recente passato, capitanata dai tre titolari Ron’quavion Tarver, 602 yds, 3 touchdowns, Jaren Colston-Green, 1 segnatura, e Braelon Roberts, 15 prese per 175 yards e 1 TD, che sostituirà il figlio d’arte Rayshad Lewis, trasferitosi a Maryland in primavera nonostante una positivissima freshman season conclusa con 469 yds e 2 touchdowns all’attivo.

First look defense: le secondarie hanno una gran voglia di confermare l’undicesimo posto della nazione conquistato al termine dello scorso torneo, e confermando tre dei quattro starter della passata stagione hanno posto tutte le basi necessarie per riuscire nel loro intento; Cameron Heney, che occuperà la side opposta a Davis, sarà l’unica new entry di un gruppo che sul profondo conferma entrambe le safeties, la strong Jontrell Roquemore, 40 tackles, 2 INT, e la free Dallin Leavitt, autore di 57 placcaggi e 3 intercetti.
Il senior Alex Huerta, 45 tackles, avrà invece il compito di guidare un quartetto di linebacker che rispetto al 2016 cambia due elementi, con Chase Christensen e Justus Te’I che vanno ad aggiungersi all’unico altro starter tornato a Logan, lo junior Derek Larsen, che da outside aveva fatto registrare 42 stops e 3.0 tackles for loss in autunno.

Jalen Davis

NFL Prospect to watch: giocatore dotato di un grandissimo fiuto per l’ovale e molto abile in fase di coverage, Jalen Davis é uno dei cornerback più apprezzati della conference e il leader indiscusso di una defense che lo ha visto tra i protagonisti principali fin dalla freshman season, accumulando 35 partenze da titolare in quattro stagioni passate a Logan; veloce, istintivo, in grado di rimanere sempre incollato all’avversario quando deve difendere sui passaggi, ha sviluppato anche un’ottima capacità di fermare le corse, sfruttando sia la rapidità nel leggere lo sviluppo del gioco, sia la buona tecnica di placcaggio, per mettere insieme statistiche importanti.
Giocatore fisico che ama la competizione e non si sottrae alla battaglia anche in allenamento, é stato ignorato dai programmi di punta universitari perché considerato undersized, ma durante la carriera universitaria ha dimostrato di essere un atleta duro e poco propenso agli infortuni; autore di 37 placcaggi e 1 intercetto, ha guidato il team con 7 broken pass all’attivo nonostante abbia saltato 2 match per un piccolo problema alla spalla.