In Texas vince Syracuse.

Nel Texas Bowl di Houston si impongo i Syracuse Orange di coach Scott Shafer, che a fine partita dichiara di essere stato certo fin dall’inizio del match della superiorità del suo team, contrapposto ai sorprendenti Minnesota Golden Gophers di Jeremy Kill, tornato sulla sideline per guidare, dopo un periodo di congedo per curare la sua epilessia, un gruppo di ragazzi straordinari che hanno incredibilmente cambiato il corso di una stagione partita con ben altre prospettive, ben lontane dall’ipotesi di chiudere con un record finalmente vincente.

Invece, nonostante le premesse, l’università di Minneapolis è stata per lungo tempo una delle migliori squadre nella competitiva Big Ten, arrivando a rivaleggiare con team ben più solidi prima di un epilogo stagionale che li ha visti uscire sconfitti dal back-to-back con le top 25 Wisconsin e Michigan State, e quindi relegati in un Bowl di seconda fascia, ma comunque non meno importante per un programma tornato a respirare aria di finali solo nella passata stagione, dopo tre anni di assenza dalla postseason.

Una continuità, trovata proprio con la seconda presenza nel bowl texano in due stagioni, che è stata resa possibile grazie all’avvento, in cabina di regia,  del freshman quarterback Mitch Leidner, una delle matricole più interessanti, e elettrizzanti,viste all’opera in questa regular season 2013 nel college football, che non è riuscito, per un soffio, a regalare una vittoria che ai Gophers manca dal 2004, quando si aggiudicarono il Music City Bowl contro Alabama.

Texas Bowl 13Affermazione sfuggita per la grande prestazione sfoderata dal suo collega di Syracuse Terrel Hunt, vincitore del premio come miglior giocatore del match grazie alle 188 yards lanciate, alle 78 yds corse, e soprattutto ai 2 rushing touchdowns con i quali ha deciso la sfida di Houston, andando a segno nel secondo e nell’ultimo quarto con portate da 5 e 12 yards che si sono rivelate fondamentali per consegnare il trofeo agli Orange, capaci di rispedire al mittente le velleità di rimonta di Minnesota, autrice di un ultimo periodo davvero entusiasmante.

In vantaggio fin dal quarto d’apertura con un TD su corsa di Jerome Smith, 1 yard, l’università dello stato di New York ha mantenuto il comando fino all’intervallo andando ancora a segno con il proprio quarterback, che con la già citata realizzazione nel corso della seconda frazione ha tenuto a distanza gli avversari, capaci di smuovere il box score solo con un field goal del kicker Chris Hawtorne, a segno dalle 41 yds.

Diciassette punti in trenta minuti e nessuna segnatura nei primi quindici del secondo tempo, quando entrambe le compagini rimangono impatanate in una serie di three&out che viene interrotta dall’invenzione di Leidner ad inizio ultima tornata, quando con un passaggio da 20 yards manda in endzone Maxx Williams, prima di fallire la conversione da 2 punti che permetterebbe ai Gophers di ridurre lo svantaggio ad un solo FG di distanza.

Un gap ridotto ulteriormente pochi minuti e un drive più tardi, con il quarterback numero 7 che tira fuori dal cilindro un’altra magia, servendo Drew Wolitarsky con una bomba da 55 yards che porta in vantaggio Minnesota, capace di distanziarsi di altri 2 punti grazie alla conversione, questa volta riuscita, realizzata da Mike Henry, scelto come terminale della giocata offensiva del pitcher originario di Lakeville, MN.

Sempre Leidner, 205 yds e 2 TD pass, galvanizzato dalla riuscita dei giochi lunghi e rischiosi con i quali ha colpito per ben due volte la difesa di Syracuse, prova ancora a replicare ad Hunt, che nel frattempo era andato a segno con la seconda corsa di giornata che gli è valsa il titolo di MVP, nata da un gioco rotto che il numero 10 ha sfruttato per scramblare centralmente e correre indisturbato fin dentro l’endzone avversaria; il QB dei Gophers, nel disperato tentativo di riportare davanti i suoi, per poco non riesce a lanciare in orbita Minnesota con una bordata coast to coast perfettamente indirizzata tra le mani di Wolitarski, che, inspiegabilmente, invece di stringere l’ovale e condurla al sicuro dentro l’endzone, la fa scivolare tra le mani, per un incompleto pesantissimo sul quale, di fatto, si chiude la sfida texana.

A poco infatti serve l’ultimo tentativo a tempo scaduto, respinto dal reparto arretrato Orange a poche yards dalla linea di meta, che condanna alla sconfitta il college di Minneapolis ed regala la vittoria al team di coach Shafer, alla prima affermazione da allenatore capo dopo le due conquistate, nel Pinstripe Bowl 2010 e 2012, da offensive coordinator del programma guidato da Doug Marrone, l’attuale head coach dei Buffalo Bills, in NFL; una partenza con il botto per l’HC al primo anno, che a fine partita ha voluto ricordare la giocata con la quale i suoi ragazzi hanno conquistato la posizione favorevole per chiudere la pratica Texas Bowl, ovvero il punt return di Brisly Estime, freshman receiver arginato dal punter avversario dopo 70 yards di slalom tra le maglie dello special team dei Gophers.