SEC Championship 2014: preview.

La storia tra Alabama e Missouri inizia dai lontani anni sessanta, quando, nel 1968, i due team si affrontarono nel Gator Bowl, vinto dai Tigers di coach Dan Devine sui Tide del leggendario, e indimenticabile, Bear Bryant; da allora le due compagini si sono incontrate in altre tre occasioni, e solo nelle ultime stagioni, quando oltretutto è entrata a far parte della Southeastern Conference, Mizzou ha perso quell’aurea di “bestia nera” che aveva conquistato dopo aver trionfato anche nel rematch del 1975, quando fermò la striscia vincente di ‘Bama, che non aveva perso partite di regular season per due anni, battendola nel season opener casalingo.

Uno shock che molti fans attempati dell’ateneo di Tuscaloosa si ricordano ancora molto bene, e la tramandano ai posteri come una delle sconfitte più terribili ed inattese di sempre, visto che in quell’inizio di stagione i Tigers, non erano nemmeno ancora entrati a far parte del ranking; un upset, in tutto e per tutto, ma forse meno famoso di alcuni recenti perchè successo quasi mezzo secolo fa, dal quale Alabama si è comunque rifatta con gli interessi, andando a vincere le sfide del 1978, un match fondamentale nella rincorsa al titolo nazionale, e nel 2o12, unico giocato da quando Missouri è entrata a far parte della SEC.

A legare i due programmi di football non sono solo questi preceenti, ma anche la storia dei loro head coach, Gary Pinkel e Nick Saban, entrambi partiti da Kent State, dove ambedue hanno giocato prima di diventare assistenti, e quindi iniziare la loro carriera da allenatori, sotto Don James, per intraprendere un’avventura che li ha portati ad essere due protagonisti indiscussi sulle sideline della NCAA e di una Southeastern che da anni continua a mantenersi ai vertici della nazione.

GeorgiaDomeATLUn’egemonia, durata sette stagioni, interrotta solo l’anno passato da Florida State, che probabilmente avrebbe permesso alla Conference di presentarsi, in più di un’occasione, con più squadre pronte a giocarsi il titolo, nel caso in cui i fantomatici College Football Playoffs avessero visto la luce ben prima di questa stagione; eventualità che invece rischia di verificarsi in maniera diametralmente opposta quest’anno, visto che un’imprevista, almeno sulla carta, sconfitta dei Tide, rischierebbe di non vedere alcuna compagine della SEC tra le prime quattro della nazione.

Possibile? Nell’era dei playoffs universitari, a quanto pare, si, e non ci sarebbe da meravigliarsi, visto le tante stranezze cui ci ha abituato il NCAA football negl’anni passati, dove veniva utilizzato qualsiasi stratagemma possibile per evitare che squadre con poco appeal arrivassero a giocarsi un Bowl prestigioso, se non addirittura, il Championship Game.

Polemiche a parte, la sfida in programma al Georgia Dome di Atlanta tra i Tide, numeri 1 del ranking che hanno vinto a mani basse la West Division vicendo tutte le partite ad eccezione di quella con Ole Miss del 4 Ottobre, e i Tigers, che hanno invece conquistato la East tenendo a distanza Georgia, con la quale avevano perso in precedenza, superando Arkansas venerdì scorso, si preannuncia emozionante e combattuta.

Amari CooperIn favore di Alabama: dopo anni di una sfacciata propensione a correre la palla, ‘Bama ha cambiato il suo credo, sfruttando maggiormente le vie aeree e soprattutto l’immenso talento di Amari Cooper, erede designato di Julio Jones dalle parti di Tuscaloosa che sta per chiudere la sua miglior stagione a livello universitario, con 103 ricezioni completate per 1,573 yards e 14 touchdowns totali; numeri da dominatore assoluto delle sideline che spaventano parecchio gli avversari che si trovano ad affrontarlo, e che sono stati resi possibili anche dal nuovo playbook offensivo introdotto dal coordinatore Lane Kiffin, rilanciatosi dopo le poco brillanti esperienze con Oakland Raiders, Tennessee Volunteers e Southern California Trojans. Se gira Cooper per i Tide, tutto diventa molto più facile, nonostante l’attacco non manchi comunque di alternative di altissimo livello, come la coppia di runningback composta da T.J. Yeldon, 885 yds e 8 touchdowns, e Derrick Henry, 776 yards e 8 TD, capaci di mettere in difficoltà qualsiasi rushing defense.

Proprio la difesa, nonostante qualche battuta a vuoto e una nomea di “peggiore dell’era Saban” che si porta appresso, potrebbe poi giocare un ruolo importantissimo, sfruttando, a proprio favore, la facilità con cui segna l’attacco per mettere ulteriore pressione alla offense avversaria, che potrebbe essere costretta a forzare, e quindi palesemente più propensa a commettere errori, per rimanere in partita e giocarsela punto a punto fino all’ultimo secondo; occhi aperti quindi per Landon Collins, già 3 intercetti in stagione, e Nick Perry, 2 pick e 71 stops, e per i linebacker Reggie Ragland e Trey DePriest, due macchine da tackles che finora hanno messo a segno, rispettivamente, 84 e 77 placcaggi.

Golden&RayIn favore di Missouri: l’ateneo di Columbia sta diventando una vera e propria fucina di defensive end, e dopo aver spedito al piano di sopra Michael Sam e Kony Ealy, ora è il turno della coppia formata da Markus Golden e Shane Ray, 34 tackles for loss e 22.0 sacks in due, veri punti di forza di una pass rushing che può mettere in estrema difficoltà chiunque, come ha già dimostrato nel corso della stagione; proprio in regular season, Mizzou ha confermato di essere la miglior run defense della Conference, chiudendo con appena 115 yards di media concesse a partita, un numero importante se raffrontato con le altre compagini della SEC ma che deve anche tener contro del fatto che, per le forze viste in campo, la East Division, quindi il raggruppamento da dove proveniva la maggior parte dei loro avversari, è leggermente inferiore rispetto alla West, dove ha invece sviluppato il suo percorso Alabama, che nel torneo 2014 ha concesso, finora, 11.0 sacks.

Sulla linea di scrimmage, si giocherà quindi un matchup importante, e proprio li, guardando alla offense di Missouri, sarà importante sapere in che condizioni si presenterà Russell Hansbrough, runner che ha già corso per 949 yards e 9 TD in stagione, e che è in forte dubbio a causa dell’infortunio alla caviglia rimediato nel match della scorsa settimana contro Arkansas; senza di lui, per i ragazzi di Pinkel, sarà certamente più complicato mettere in difficoltà i Tide, anche se l’altra arma a loro disposizione, il receiver Bud Sasser, 65 prese per 904 yds e 9 touchdowns, sembra arrivare al SEC Championship nel pieno della forma.

Cosa deve migliorare: per Alabama sarà fondamentale il lavoro della linea offensiva, che si trova di fronte una delle coppie di pass rusher più forti dell’intera nazione e dovrà quindi muoversi con sincronia e attenzione per proteggere al meglio il quarterback Blake Sims, 207 pass completati, su 328, per 2,988 yards, 24 TD e 7 INT nel 2014, che mostra ancora qualche passaggio a vuoto quando viene sottoposto a costante pressione dalla defense avversaria; ogni secondo in più che gli verrà concesso per trovare libero Cooper, o comunque vagliare le altre opzioni, faciliterà sicuramente il suo compito e, di rimando, permetterà probabilmente ai Tide di mettere ulteriori punti sul tabellone.

Per Missouri invece, in prima battuta sarà importantissimo come affronteranno il loro matchup, sulle due sideline, i cornerback Aarion Penton e Kenya Dennis, che avranno l’ingrato compito di provare a limitare Amari Cooper, cosa che cercheranno di fare con l’aiuto delle safeties Braylon Webb e Ian Simon, che a turno potrebbero salire dal back-end per raddoppiare sul WR avversario; in attacco, invece, toccherà al QB Maty Mauck, 193 su 361 per 2,279 yards, 22 touchdowns e 11 intercetti, mantenersi il quanto più possibile vicino ai Tide nei primi due quarti di gioco per provare a mettere in piedi il suo famigerato assalto finale, che negl’ultimi due appuntamenti di regular season gli ha permesso di ottenere altrettante importanti vittorie con Volunteers e Razorbacks.

Pronostico: la facilità con cui Alabama è in grado di colpire, e la buona produzione dell’attacco di Missouri, farebbe pensare ad una partita ad alto punteggio, ma la solida defense dei Tigers potrebbe cambiare le carte in tavola, e riuscire a calmare i bollenti spiriti dei Tide, che partono comunque come favoriti, soprattutto dopo le vittorie ottenute nel mese di Novembre su LSU, Mississippi State e Auburn, tutte squadre del ranking.