Oregon Ducks: quick preview 2017

oregon-99Football Nation Ranking: n. 20

Head Coach: Willie Taggart (1st year)

Record 2016: 4-8

Match da non perdere: vs. Nebraska (Sep. 9), at Washington (Nov. 4), vs. Oregon State (Civil War, Nov. 25)

Tyrell Crosby

Punto di forza: lo scorso anno i Ducks hanno gettato nella mischia diversi giovani, ma ora il nuovo co-offensive coordinator, nonchè OL coach, Mario Cristobal si trova con una linea piena di giocatori che hanno già accumulato esperienza a livello NCAA e ancorata intorno ai due senior del reparto, il left tackle Tyrell Crosby e il right guard Jake Pisarcik; i sophomore Shane Lemieux, Jake Hanson e Calvin Throckmorton completano il quintetto titolare di un gruppo che può fare affidamento anche su Brady Aiello, OT visto spesso all’opera in autunno.

Punto debole: la difesa di Oregon ha continuato a fare acqua da tutte le parti la passata stagione ed ora toccherà a Jim Leavitt, che negl’ultimi anni ha fatto ottime cose con i Colorado Buffaloes, cercare di sistemare le cose, iniziando con il cambio di schieramento difensivo e passando dalla 4-3 alla 3-4; in questo modo il nuovo DC spera di poter sfruttare meglio Henry Mondeaux, giocatore esperto che si candida ad essere il miglior pass rusher del team dopo aver chiuso con 4.0 tackles for loss all’attivo il torneo 2016; Jalen Jerks, preferito al senior Elijah George, e il true freshman Jordon Scott, che ha superato l’altra matricola Austin Faoliu per la posizione di NT; completeranno il terzetto di starter. Da valutare la situazione fisica di Chuck Pagano, transfer laureato da Clemson che salterà l’inizio di stagione per un problema al piede e che nel mezzo potrebbe dare una grossa mano al reparto.

First look offense: dopo aver provato a ripartire nel post Mariota con due trasferimenti laureati dalla Division I-AA, i Ducks sembrano aver trovato il loro nuovo quarterback in Justin Herbert, sophomore che in appena nove partite diputate nell’anno d’esordio in NCAA ha lanciato per 1,936 yards, 19 TD pass e 4 intercetti; dotato di un buon braccio e poco incline a commettere errori sarà lui il nuovo volto di un attacco che dovrebbe mantenere attiva la “up tempo” diventata un marchio di fabbrica ma al contempo puntare con maggiore decisione sulle corse, ricalcando quanto fatto nel recente passato da coach Taggart con South Florida.
Decisione non solo figlia del nuovo corso ma anche dovuta alla presenza di molte valide alternative nel backfield, dove oltre al talentuosissimo Royce Freeman ci sono diversi runner in grado di produrre con costanza, da Tony Brooks-James, 771 yds, 9 touchdowns, e Kani Benoit, 300 yards, 3 TD, fino ad arrivare a Taj Griffin, ancora alle prese con il decorso post operatorio al ginocchio ma pronto a tornare attivo nel corso della regular season; più problematica la situazione dei receiver dopo l’allontanamento di Darren Carrington e l’abbandono del programma da parte dell’olimpionico Devon Allen, deciso a puntare tutto sull’atletica dopo due brutti infortuni alle ginocchia, che hanno lasciato praticamente solo Charles Nelson, 554 yds, 5 touchdowns, unico elemento esperto di un gruppo in cui dovrebbero ricoprire un ruolo importante i sophomore Dillon Mitchell e Brenden Schooler e i true freshman Johnny Johnson III e Darrian McNeal, coadivuati dal TE in rampa di lancio Jacob Breeland.

First look defense: il ritorno alla 3-4 può fornire qualche arma in più ad Oregon per fronteggiare le corse soprattutto dopo aver trovato un linebacker in grado di fare la differenza come Troy Dye, laureatosi già leading tackler della squadra dopo aver messo a segno 91 placcaggi, 12.0 tackles fro loss e 5.5 sacks nel primo anno di college football; a fianco del sophomore all’interno Kaluana Apelu, 28 stops da backup in autunno, mentre all’esterno spazio al confermato Justin Hollins, attualmente preferito ai senior Jonah Moi e A.J. Hotchkins, e a Fotu Leiato, che per caratteristiche e dimensioni sembra essere perfetto per giocare nella posizione ibrida di DUCK.
L’eccellente ball hawking Arrion Springs, 12 broken pass, continuerà ad essere il punto di riferimento sulle sideline difensive, nelle quali è atteso l’esordio del promettentissimo Thomas Graham Jr., uno dei pezzi pregiati dell’ultimo recruiting che ha battuto la concorrenza del junior Ugo Amadi durante il training camp estivo; nel back-end in attesa che rientri l’interessantissimo Tyree Robinson, spilungone che ha gli occhi degli scout NFL puntati addosso da tempo, saranno gli junior Khalil Oliver e Mattrell McGraw a dividersi il campo a metà, con la matricola Nick Pickett pronto a mettere in mostra le sue potenzialità.

Royce Freeman
Royce Freeman

NFL Prospect to watch: considerato il “grande colpo” di coach Taggart, che lo ha convinto a tornare a Eguene per un ultimo anno, Royce Freeman si gioca con Nick Chubb di Georgia il titolo di miglior senior RB della prossima classe, nella quale si presenta come una dei top prospect del ruolo dopo aver concluso la terza season in NCAA con 945 yards e 9 TD all’attivo a causa di un infortunio alla gamba che non gli ha permesso di rendere al meglio; molto produttivo, in carriera ha accumulato finora 4,796 yds e 48 touchdown, possiede un’ottima visione di gioco che gli permette di sfruttare i blocchi dei compagni e un grande equilibrio che gli consente di fermarsi un istante prima di cambiare direzione e colpire il buco aperto.
Veloce, abbastanza esplosivo, dotato di buone mani e pertanto in grado di ricevere anche al di fuori del backfield, ha dimostrato di essere anche un valido bloccatore nelle situazioni di passaggio e di aver le doti necessarie per sfondare anche in un attacco di stampo professionistico; ben strutturato fisicamente e piuttosto potente, deve ancora imparare a proteggersi e abbassare la testa per ottenere guadagni maggiori.