Oklahoma State Cowboys: quick preview 2016

okla-state-10-8-11Football Nation Ranking: n. 15

Head Coach: Mike Gundy (12th year, 94-47)

Record 2015: 10-3

Match da non perdere: at Baylor (Sep. 24), at Oklahoma (Dec. 3)

James Washington
James Washington

Punto di forza: il programma di Coach Gundy continua a produrre wide receiver dominanti a livello universitario, e l’ultimo di questa schiera pare essere il veloce James Washington, leader, con 1,087 yards e 10 TD nel 2015, di un reparto che offre parecchie opzioni all’esplosivo passing game dei Cowboys; i senior Marcell Ateman, altro talento che può ambire ad un futuro in NFL e che ha concluso la scorsa stagione con 766 yds e 5 touchdowns all’attivo, Austin Hays e Jhajuan Seales, 321 yards, 2 TD, lo junior Chris Lacy e l’emergente sophomore Jalen McCleskey, 4 touchdowns realizzati tra ricezioni e ritorni di punt, gli altri componenti di un gruppo che mira a riportare OSU nella top ten della NCAA.

Punto debole: le perdite di Emmanuel Ogbah e Jimmy Bean si faranno sentire su una linea che era stata un punto di forza del reparto difensivo l’anno passato, e la loro sostituzione, nonostante la presenza di alcuni giovani interessantissimi, non sarà affatto facile; i DT Vincent Taylor, 9.0 tackles for loss, 4.0 sacks, e Motekiai Maile, unici starter di ritorno a Stillwater, saranno pertanto chiamati ad istruire le nuove leve e i sophomore che si stanno giocando i due spot esterni, Jarrell Owens, Trey Carter, Jordan Brailford e Cole Walterscheid, tutti redshirt sophomore già utilizzati in rotazione lo scorso autunno.

First look offense: partito J.W. Walsh, le chiavi dell’attacco saranno definitivamente consegnate a Mason Rudolph, talento cristallino che ha tutte le potenzialità per emergere in un attacco come quello allenato da Mike Yurcich, ma che per farlo avrà bisogno di un contributo più attivo da parte di una offensive line che, nonostante l’esperienza, non sempre è riuscita a proteggere il proprio QB a dovere; il JUCO transfer Larry Williams è candidato a partire titolare al posto di uno degli starter dell’anno passato, presumibilmente Brad Lundblade, escluso attualmente dalla depth chart dopo che Michael Wilson è stato spostato da guardia sinistra a centro, lasciando il lato cieco nelle mani del tackle Victor Salako.
Jesse Robinson e Zachary Crabtree completeranno una linea che sarà aiutata, in fase di blocco e protezione, dal tight end Blake Jarwin, giocatore spendibile sia nel backfield, sia come ricevitore, avendo dimostrato di possedere discrete mani con 17 prese messe a segno, per 200 yards e 2 TD, nei momenti cruciali delle partite nella scorsa regular season; Chris Carson, 517 yds, 4 touchdowns, sarà ancora l’interprete principale di un running game a cui verrà chiesto di contribuire maggiormente alla causa, sfruttando la spinta che gli può dare il transfer laureato da Stanford Barry J Sanders, che ha scelto di legarsi all’alma mater del padre dopo una carriera priva di acuti a Palo Alto. Ai due il compito di guidare un reparto di cui fanno parte anche Rennie Childs, 276 yards, 2 TD, e Jeff Carr.

First look defense: nonostante l’inatteso addio di Seth Jacobs, che ha lasciato il programma in primavera, il reparto linebacker rimane quello che può incidere maggiormente nel gioco difensivo di Oklahoma State, potendo contare su un colpitore formidabile come Jordan Burton, 98 placcaggi, 9.0 tackles for loss, e su un playmaker in forte crescita come Chad Whitener, esploso, con 93 stops e 2 INT all’attivo, nel corso della sophomore season, e indirizzato a prendere il posto dell’ormai ex collega al centro della mediana; all’esterno il senior Devante Averett, 30 tackles, ha vinto il duello con i giovani Kenneth Edison-McGruder e Kevin Henry per partire titolare sul lato debole.
Più indietro Jordan Sterns, leading tackler 2015 con 108 placcaggi messi a segno, continuerà a tenere alta la guardia nel back-end facendosi dare una mano dal collega Tre Flowers, 83 stops, 2 intercetti, con cui compone una delle coppie di safety più assortite e temute della Big XII; Ricardo Richards, un po’ messo da parte dopo una positiva freshman season nel 2014, tornerà a vestire i panni dello starting cornerback sul lato opposto a Ashton Lampkin, al rientro da un infortunio che lo ha visto uscire di scena prestissimo, dopo aver totalizzato 1 INT e 5 broken pass, lo scorso anno.

Mason Rudolph
Mason Rudolph

NFL Prospect to watch: per Mason Rudolph il 2016 sarà una sorta di prova del nove, ovvero la classica stagione che farà da spartiacque tra una carriera NCAA ormai giunta alle battute finali e un possibile futuro in NFL ancor tutto da delineare; con la possibilità di scegliere se dichiararsi già al termine di questa stagione o farlo alla scadenza naturale della sua eleggibilità universitaria, a fine 2017, il quarterback dei Cowboys potrà sfruttare tutto il tempo che deciderà di restare a Stillwater per migliorare ulteriormente, e diventare quel potenziale talento che sembra destinato ad essere. In possesso delle misure fisiche adeguate, di un buonissimo braccio, del tocco necessario per servire palloni facili da ricevere ai propri WR, e di una mobilità all’interno della tasca che lo rende adatto al tipo di gioco attualmente utilizzato nel football professionistico, Rudolph sembra essere molto di più del classico QB da sistema esaltato dai numeri gonfiati, 3,770 yards, 21 TD pass, 9 INT, delle offense pass-happy come quella di OSU; certo, alcuni dubbi sulla sua effettiva evoluzione in un pro-style quarterback permangono, soprattutto viste alcune difficoltà mostrate in fase di lettura, dove spesso pare non fidarsi appieno di quello che vedono i suoi occhi, ma è indubbio che ha tutte le carte in regola per avere almeno una chance nella National Football League.