Notre Dame Fighting Irish: quick preview 2016

notre-dame-14aFootball Nation Ranking: n. 10

Head Coach: Brian Kelly (7th year, 55-23)

Record 2015: 10-2

Match da non perdere: vs Michigan State (Sept. 17), vs Miami FL (Oct. 29)

DeShon Kizer
DeShon Kizer

Punto di forza: sicuramente il recruiting.  Con 7 giocatori draftati nei primi 4 giri del NFL Draft 2016, più alcuni senior di spessore finiti tra i pro come undrafted (Schmidt, Okwara, Brown…), il roster di Notre Dame si presenta in questo 2016 profondamente rimaneggiato rispetto all’anno scorso risultando così una novità tutta da scoprire.
Fortunatamente il recruiting è stato come sempre di altissimo livello per gli Irish che riescono a risultare tra i team più preparati anche in reparti, come ad esempio la linea offensiva, dove sono venuti a mancare più giocatori chiave.
Sicuramente più stabile è l’attacco dove, in cabina di regia, tornano sia DeShone Kizer, mattatore della stagione 2015, che Malik Zaire, ex backup del già dimenticato Everett Golson e vera star del Music City Bowl 2014 vinto contro LSU. Di ritorno da un infortunio è anche Tarean Folston, ex RB titolare che dovrà ricalcare le imprese di C.J. Prosise (1029 yard e 11 TD l’anno scorso), finito ai Seattle Seahawks.

Punto debole: l’incognita della difesa. Sheldon Day, Jaylon  Smith, Joe Schmidt, Romeo Okwara, KeiVarae Russell: ecco i nomi di alcune star difensive del 2015 che non torneranno nel roster del 2016.
Tutti accasati tra i pro ancora a primavera, i piloni portanti della difesa 2015 lasciano un eredità poco chiara ai fans di Notre Dame; fortissima sulla carta e obiettivamente dominante in più fasi della stagione, la difesa di Brian VanGorder ha patito già l’anno scorso alcuni scivoloni e una generale mancanza di incidenza fisica che potrebbero aumentare in un’annata caratterizzata dalla presenza di molti Freshmen.
Con attacchi come quelli di Michigan State, Stanford e USC da affrontare, la resa tecnica e fisica di questa difesa orfana dei suoi uomini immagine sarà di fondamentale importanza.
Altro punto interrogativo è il reparto ricevitori che dopo la partenza di Will Fuller (Texans) e il ritiro di Corey Robinson si ritrova con tante facce nuove in campo, tutte da testare.
Infine la questione QB: averne due di livello può essere una gran fortuna ma anche un punto debole; vedremo in corso d’opera se quella fra Kizer e Zaire sarà una relazione felice o una continua competizione destabilizzante.

First look offense: come detto, reparto abbastanza rimaneggiato in alcuni ruoli chiave ma tutto sommato affidabile sotto vari punti di vista.
Il duo Zaire-Kizer, sulla carta, è una bomba. Subentrato nel 2014 a Everett Golson, Zaire ha dimostrato di essere un ottimo QB su vari aspetti tanto che da lui ci aspettava una vera esplosione; peccato sia durato una partita e mezza per poi uscire dal campo con una caviglia a pezzi.
Buttato nella mischia al suo posto, il Freshman DeShone Kizer si è sobbarcato la squadra per tutto il resto della stagione risultando a sua volta una grande sorpresa: 211/335 per 2884 yards e 21 TD lanciati più altri 10 segnati su corsa.
Aiutato da un’ottima linea offensiva, da un grandissimo RB e da ottimi ricevitori, Kizer si è comunque meritato uno spot importante, forse fastidioso per Zaire ma decisamente utile per la squadra che sa di poter contare su due QB d’elite.
Davanti a loro, la linea ha perso ben due capisaldi come l’OT Ronnie Stanley (1° round ai Ravens) e il C Nick Martin (2° giro ai Texans), ma è stata sottoposta ad un recruiting di tale spessore da essere comunque eletta come la migliore del paese dalla maggior parte delle testate giornalistiche.
Anche sul piano delle corse, qualcosa di positivo c’è: dopo la partenza di Prosise in direzione Seattle, Notre Dame ritrova quel Tarean Folston che doveva essere l’RB1 della stagione 2015, finita invece alla week 1 contro Texas. Si ripartirà quindi da lui e dalla sua stagione 2014, non epocale ma chiusa comunque con un buon 889 yard corse e 6 TD, più uno su ricezione.
Unica vera incognita resta il WR corp: partiti Fuller (1° giro ai Texans) e Brown (undrafted ai Cowboys) e ritiratosi Robinson, agli Irish rimane un pacchetto ricevitori tutto da testare con gli occhi puntati sul Sophomore C.J. Sanders che nel 2015 ha ben figurato soprattutto nel ruolo di ritornatore.

First look defense: tutta da scoprire invece la difesa. Partiti i due LB più importanti, così come il CB1 e i due pass-rusher più produttivi, Notre Dame si presenta con una situazione difensiva tra le più enigmatiche del paese.
Poche le certezze se non che VanGorder metterà facilmente in campo la solita difesa attenta e ben piazzata, con un grosso punto di domanda per quando riguarda la fisicità dei giocatori in campo.
Nel 2015 gli Irish hanno subito tantissimo sulle corse, quando i RB di peso si trovavano ad essere coperti dopo pochi passi ma si scoprivano anche in grado di rompere uno o più placcaggi senza troppa difficoltà.
A livello di uomini, siamo sicuri che non troveremo subito un nuovo Jaylon Smith visto che a roster non pare ci siano altri talenti di quel genere; LB corp quindi affidato soprattutto al Sophomore Greer Martini, apparso molto talentuoso l’anno scorso e cresciuto sportivamente sotto l’ala della coppia Schmidt-Smith.
Per quanto riguarda il backfild, segnaliamo il ritorno di Brian Ball (l’anno scorso ottimo backup) e dei Senior Cole Luke e Max Redfield, uniche facce note delle retrovie.

Mike McGlinchey
Mike McGlinchey

NFL Prospects to watch: difficile dirlo per una squadra che presenta così tanti volti nuovi. Se l’anno scorso la lista era bella polposa già prima che cominciasse la stagione (e per la maggior parte è stata rispettata), quest’anno la faccenda è un po’ diversa.
Come sempre negli ultimi anni, occhi puntati sulla linea offensiva dove nel 2016 spicca il Tackle Mike McGlinchey, considerato unanimemente un top 5 prospect nel suo ruolo.
Se reggerà fisicamente e giocherà come ha sempre fatto, McGlinchey sarà probabilmente il primo Irish selezionato l’anno prossimo, continuando così una tradizione di Linemen che a ND sta eguagliando la fama dei Tight End.
Altro giocatore da tenere d’occhio è il DE Senior Isaac Rochelle, nel 2015 degno compagno di reparto di Shaldon Day e, ad oggi, colonna portante di una linea difensiva pesantemente rimaneggiata.
Interessante sarà anche seguire la Safety Max Redfield, giocatore che potrebbe fare la fortuna di più di un team NFL visto che ricopre ad altissimo livello una delle posizioni sempre più importanti all’interno del panorama pro.
In chiusura, perché no, un pensiero va a DeShone Kizer. Importante sarà capire chi partirà più spesso titolare fra lui e Zaire ma se dovesse collezionare parecchie presenze, il giovane QB star del 2015 potrebbe già fare un pensiero al grande passo nonostante l’eleggibilità teorica fino al 2018. Kizer infatti, oltre ad aver ben figurato negli Irish, dispone già di un fisico e di un braccio da piano superiore. Se un Carson Wentz può valere la seconda scelta assoluta dopo 23 gare di FCS, non vediamo perché un QB con undici gare FBS e un bowl,più tutto quello che farà quest’anno, non possa meritare uno spot tra i PRO quando nella sua stagione d’esordio ha occupato il nono posto all-time per quanto riguarda le yard passate in un’annata all’interno di un programma di indiscusso livello come Notre Dame.

[Nicholas J. Hook]