New Mexico State Aggies: quick preview 2014.

new-mexico-state-13aFootball Study Hall Ranking: n. 127

Head Coach: Doug Martin (2nd season)

Record 2013: 2-10

Match da non perdere: vs. New Mexico (Sep. 20)

Punto di forza: l’annus horribilis vissuto da Indipendents ha lasciato il segno negli Aggies, che non vedono l’ombra di una stagione vincente dal 2002, e la partecipazione ad un bowl addirittura dal 1960, quando vennero invitati al Sun Bowl; una lunga serie di stagioni perdenti e programmi abortiti ancora sul nascere che li ha portati ad un passo dal baratro, almeno fino a quando la commissione sportiva dell’ateneo di Las Cruces non ha deciso di affidarsi a coach Doug Martin, l’unico che sembra poter garantire un cambio di rotta, e poco importa se il percorso non sarà per nulla breve. Per New Mexico l’importante è essere sopravvissuta al rischio di retrocessione in FCS, e poter contare su un allenatore in grado di svolgere un lavoro che la conduca in acque più tranquille, magari dal 2015, dopo un’altra stagione di transizione, quando dovrebbero cominciare a vedersi i frutti del recruiting condotto lo scorso anno.

Punto debole: la difesa è stata disastrosa lo scorso anno, e rischia di replicare a 12 mesi di distanza, nonostante l’avvento del decano dei defensive coordinator Larry Coyer, che alla veneranda età di 71 anni ha deciso di abbandonare il suo comodo lavoro di scout per i Washington Redskins e rimettersi in gioco a livello universitario, dove aveva già fatto faville in passato, allenando reparti di successo a Oklahoma State, Iowa e East Carolina; con lui al timone le cose dovrebbero migliorare, ma anche in questo caso saranno necessari un po’ di mesi prima di coglierne i primi frutti. Riuscire a chiudere prima della centoventesima posizione, a livello nazionale, sarebbe già un buon risultato.

Jerrel Brown
Jerrel Brown

First look offense: tanti cambiamenti in attacco, dove c’è da registrare la dolorosissima perdita di Austin Franklin, top receiver che ha deciso di cercare fortuna nel mondo professionistico ed abbandonare con un anno d’anticipo il programma; il suo sostituto non è stato ancora individuato, ma gli Aggies possono fare affidamento su un reparto piuttosto completo, formato da giocatori esperti e guidato dall’interessante Jerrel Brown, target affidabile e abbastanza produttivo. A lanciargli il pallone provvederà Tyler Rogers, uno dei sei quarterback firmati da New Mexico durante l’offseason, proveniente da Arizona Western, Junior College con il quale ha lanciato per 1,832 yards, 14 touchdowns e 7 intercetti la scorsa stagione; dal suo braccio dipenderanno molte delle fortune del team, visto che in tema di rushing offense non sembra esserci quel talento in grado di rompere gli equilibri, nonostante i ritorni delle riserve Xavier Hall e Marquette Washington. Esperta invece la linea offensiva, ancorata intorno al left tackle Andy Cunningham e alla guardia Isaiah Folasa-Lutui.

First look defense: Coyer è deciso a ricreare quel tipo di difesa che lo ha reso celebre in passato, dove la velocità era una dote essenziale per mettere sotto costante pressione l’attacco avversario, sfruttarne gli errori e concedere il minor numero di yards possibile; per fare questo, e soprattutto completare il passaggio dal sistema 3-4 al 4-3, ci vorrà tempo, più che altro per permettere ai vari giocatori di abituarsi al nuovo playbook e al cambio di posizione. Tanti sono infatti quelli che hanno subito una variazione di ruolo, a cominciare dai due ex QB King Davis III e Thavaughn Colwell, che giocheranno nelle secondarie, fino ad arrivare ai linebackers Clint Barnard e Samuel Oyenuga, che passeranno ad occupare, rispettivamente, gli spot di defensive end e cornerback; lavori in corso che riguarderanno anche altri interpreti della mediana, con Rodney Butler che verrà spostato dal lato forte nel mezzo, in una zona di campo nella quale dovrebbero essere esaltate le sue ottime doti di placcatore, e il compagno di reparto Dior Moore che passerà dal weakside al strongside.

NFL Prospect to watch: l’offensive guard Isaiah Folasa-Lutui, non un grandissimo atleta ma decisamente efficace in ogni situazione, sia quando deve garantire protezione al proprio quarterback nelle azioni di passaggio, sia quando deve bloccare per permettere ai runningback di infilarsi nelle difese avversarie; è ancora grezzo, ma fisicamente è ben sviluppato, e potrebbe acquisire una certa notorietà puntando magari ad ottenere una nomina nel First Team della Sun Belt a fine stagione. Inoltre, essendo un junior, ha ancora davanti altre due stagioni a livello universitario, utili per accumulare esperienza e migliorare alcuni aspetti del suo gioco.