Wisconsin Badgers: big preview 2015

wisconsin-91-Footbal Study Hall Ranking: 25

Head Coach: Paul Chryst (1st year)

Record 2014: 11-3

Match da non perdere: vs. Alabama (at Dallas, Sep.5) at Nebraska (Oct. 10)

Offense

I Wisconsin Badgers si presentano ai nastri di partenza per la stagione 2015-16 sulla scia benefica della vittoria nell “Outback Bowl” contro Auburn, che ha permesso di chiudere con una nota lieta una stagione più che buona, ma che ha lasciato anche un pizzico di amaro in bocca per la vittoria gettata al vento nella “season opener” contro LSU e l’asfaltata incassata nel Conference Championship dai futuri campioni nazionali. Partita orrenda quella, da rimuovere dalla memoria al più presto, sul cui risultato ha probabilmente influito anche il fatto che l “Head Cocah” Gary Andersen da li’ a pochissimo tempo ha deciso di abbandonare Madison. Al suo posto è stato precettato Paul Chryst, già in passato “Offensive Coordinator” dal 2005 fino al 2011, nonchè ex giocatore per la medesima Università negli anni 1986-88. Chryst è conosciuto per essere una rinomata mente offensiva, e si spera che il suo apporto contribuisca a rendere l’attacco di Wisconsin più versatile e imprevedibile, facendo affidamento non solo su un uso massiccio delle corse. Le premesse ci sono, in quanto sotto la sua tutela diversi QB hanno messo a referto numeri importanti, primi fra tutti Scott Tolzien e Russell Wilson. Ma veniamo all’analisi dei vari reparti. A QB è stato confermato Joel Stave, senza dover vincere nessuna competizione per il ruolo. E’ un QB che si adatta bene al “pro-style” su cui si fonda la filosofia del “coach”. Dotato di un buon braccio e buon fisico, si spera che Chryst riesca a limarne alcune deficienze riguardo l’accuratezza, la “pocket presence” e soprattutto la capacità di prendere le decisioni giuste; difetti che gli fanno commettere non di rado errori grossolani, e che per fare un paragone con un QB professionista, fanno venire in mente il controverso QB dei Chicago Bears, Jay Cutler. Dietro di lui dovrebbe esserci Bart Houston, reclutato con grande “hype” dalla California ma che non è mai riuscito a ritagliarsi uno spazio importante; occhio anche a D.J.Gillins, un QB estremamente atletico reclutato dalla precedente gestione, ancora grezzo come passatore, ma dal potenziale intrigante.

Corey Clement
Corey Clement

Alla posizione di RB è lecito aspettarsi un calo di rendimento, semplicemente perchè Melvin Gordon si è appena reso protagonista di una delle stagioni più memorabili di sempre. Tuttavia il suo erede Corey Clement ha dimostrato di farsi trovare sempre pronto quando chiamato in causa per far rifiatare il compagno. La stagione appena conclusa ha messo a segno ben 949 yarde e 9 TD su corsa in sole 147 portate. Probabilmente non ha il talento naturale di Gordon, ma è velocissimo nel colpire senza esitazione i buchi creati dalla linea e possiede una notevole combinazione di stazza, potenza e agilità. E’ inoltre bravo anche nelle ricezioni. Non è lecito aspettarsi la produzione del suo predecessore, ma i segnali sono molto confortanti perchè tenga fede alla ottima tradizione dei Badgers nel ruolo. La “depth” nel reparto è una nota stranamente dolente per un “college” che fa cosi’ ampio uso di corse e abituato a gestire ben 2 (quando non 3) RB nella stessa partita. Teoricamente infatti il “back-up” principale è Dare Ogunbowale, che però è un ex CB convertito a RB la scorsa stagione, che in un ruolo molto “part-time” ha fatto registrare 193 yarde e 1 TD in 34 portate, alla rispettabilissima media di 5.7 ypc. E’ lui l’unico giocatore esperto dietro Clement, tuttavia ci si aspetta che nel corso della stagione venga superato da Taiwan Deal, talentuoso “recruit” del 2014, ma che l’anno scorso ha usufruito della “redshirt” per via di un infortunio alla mano occorsogli prima dell’avvio della stagione agonistica. Se l’attacco di terra di Wisconsin è sempre uno dei migliori della nazione, non altrettanto si può dire di quello aereo, anzi…
L’esplosione di WR o anche solo TE in grado di dare preoccupazioni alle difese altrui contribuirebbe a rendere quasi letale l’attacco; ma di incognite ce ne sono parecchie nel reparto. L’unica certezza è Alex Erickson, solido “route-runner” dalle mani affidabili, ma dal fisico e dai mezzi atletici “ordinari”, non in grado quindi di reggere le sorti dell’attacco aereo pressochè da solo. I giocatori candidati principali a dargli un sostanzioso aiuto sono il WR Rob Wheelwright, che dall’alto dei suoi 6’3 x 207 rappresenterebbe un’interessante opzione sull’esterno, ma che finora è stato spesso frenato da infortuni in carriera; e il TE Troy Fumagalli, che potrebbe essere il prossimo TE di successo dell’Università, che, senza troppi squilli di tromba, nel reparto fornisce comunque tanto materiale ai piani alti della NFL, basti citare ad esempio Garrett Graham dei Texans, Lance Kendricks dei Rams e il più famoso di tutti, Owen Daniels, attualmente in forza ai Broncos.
Stranamente il reparto con più incognite quest’anno sembra essere il punto di forza tradizionale della scuola, ovvero la Linea Offensiva. La scorsa stagione l’unità ha aiutato i propri compagni a correre per 320 yarde a partita, quinto miglior “score” della nazione, laddove quelli che lo precedono sono stati ottenuti da scuole che utilizzano tutte la “triple-option”. Purtroppo i pezzi da rimpiazzare sono ben 3, e nella “spring game” in famiglia primaverile, la difesa è riuscita a mettere a segno la bellezza di 10 “sack”, un numero davvero intollerabile e che ha per l’appunto lanciato segnali inquietanti. A LT troviamo Tyler Marz, un autentico armadio vivente, buono nel “run-block”, decisamente più in difficoltà sui passaggi, dove soffre tremendamente i “pass-rusher” di livello. A LG il primo volto nuovo, Ray Ball, che comunque in passato si è comportato bene quando chiamato a sostituire un compagno infortunato. Il C Dan Voltz dovrebbe essere il “leader” dell’unità oltre che suo migliore interprete tecnico e atletico, tuttavia di recente ha subito qualche infortunio di troppo e bisogna testarne la condizione. A RG altro volto nuovo, il “redshirt freshman” Michael Deiter, sul quale si hanno molte aspettative, ma tutto da testare sul campo. L’anello debole della catena rischia comunque di essere il RT, ruolo chiave in un attacco cosi’ “run-oriented”, dove bisogna trovare l’erede di Rob Havenstein, fresco di chiamata al secondo giro da Saint Louis all’ultimo Draft e che in passato ha riscosso numerosi riconoscimenti come uno dei “top Tackle” della Conference, sia dai “media” che dagli allenatori. I candidati principali per il posto sono Hayden Biegel, il fratello dell’ottimo LB Vince, e il “Redshirt Junior” Walker Williams, uno degli ultimi rimasti dall “era-Bielema”. Entrambi paiono avere del buon potenziale (del tutto in linea con la tradizione recente dell’Università), ma finora si sono guadagnati pochissimo spazio nelle rotazioni in passato. Essendo, come detto, il ruolo molto importante per la migliore efficienza possibile di questo tipo di attacco, si può dunque capire come l’alone di incertezza sia quasi palpabile.

Defense

La difesa dei Badgers è chiamata a sostituire la spina dorsale del “front-seven”, ma con il giovane e bravo Defensive Coordinator Dave Aranda (che Chryst è riuscito a convincere a rimanere) le aspettative di vedere una difesa almeno da “top 30” sono sempre più che lecite. E’ in trincea che si celano le incognite maggiori. Nell’idea difensiva di Aranda, la linea deve più che altro fare il lavoro sporco per permettere ai linebackers di effettuare la giocata. Si richiedono dunque spirito di sacrificio, occupare più “gap” contemporaneamente e buona capacità di non farsi spostare lontano dalla palla. I “big-plays” sono un qualcosa in più. Tuttavia, con queste premesse, stazza ed esperienza sembrano essere il requisito più importante per i suoi elementi, e da questo punto di vista il bicchiere è mezzo vuoto. Un solo “starter” ritorna, il DE Chikwe Obasih, giocatore “undersized”, più bravo quando chiamato a invadere il “backfield” avversario che non a frenarne le corse. Sta lavorando per mettere su più muscoli ed essere quindi in grado di assolvere meglio e in maniera più completa ai suoi compiti. L’altro End dovrebbe essere Arthur Goldberg, che pur non qualificandosi come “titolare”, in passato ha accumulato diversa esperienza, anche come NG, tanto che l’anno scorso è stato il D-Lineman che ha messo a referto più tackle, con 25. In mezzo si è autorevolmente candidato il “sophomore” Conor Sheehy, che dall’alto del suo 6’6 x 280 possiede una combinazione intrigante di forza, agilità e “length” in grado di far sbizzarrire Aranda sul suo utilizzo “snap” dopo “snap”. Candidato a trovare spazio nelle situazioni di ovvio passaggio è Alec James, ex reclamizzato prodotto locale come Obasih, e come lui parecchio “undersized” ma in grado di essere una minaccia quando c’è da andare a caccia del QB.

Vince Biegel
Vince Biegel

I Linebackers sono le “star” della difesa dei Badgers. L’anno passato tutti e quattro gli “starter” sono stati distruttivi nelle loro giocate, assommando la bellezza di 57 TFL, 22 Sack, 2 Intercetti, 13 Passaggi Difesi e 4 Fumble provocati. La coppia esterna composta da Vince Biegel e Joe Schobert rappresenta ancora uno dei migliori tandem di OLB della Conference; laddove Biegel è quello che carica la zona avversaria di campo a testa bassa, con funzione di “disruptor”, Schobert è quello che gioca con più “aggressività controllata”, prestando un occhio anche alle giocate di corsa ed efficiente anche in “coverage”. Furono tutti suoi i 3 Tackles che stopparono sul nascere il “drive” di Auburn nel supplementare dell’ultimo Outback Bowl, costringendoli a un calcio difficile, che difatti venne sbagliato regalando la vittoria ai Badgers. Al centro abbiamo le novità Leon Jacobs e il “redshirt freshman” T.J.Edwards. Il primo ha già discreta esperienza nelle rotazioni degli anni passati; il secondo ha registrato una prestazione notevole nello “spring game”. Entrambi paiono avere il necessario atletismo e capacità di lettura dell’azione per raccogliere l’eredità dei loro predecessori; tuttavia un periodo di assestamento è da mettere in preventivo.
La Secondaria è sicuramente ad oggi il reparto più esperto ed affidabile. I CB Darius Hillary e Sojourn Shelton non sono due giganti, tuttavia hanno solide “ball-skills” e “footwork”, il che gli permette di farsi battere raramente dai loro dirimpettai. Nello schema aggressivo di Wisconsin ai CB si chiede di limitare i “big-plays” altrui più che di farne, e la coppia esegue il più delle volte bene il compito, tant’è che infatti vengono anche sfidati poco dai QB avversari. La Safety Michael Caputo è uno dei migliori difensori della Big Ten per la sua versatilità e abilità nell’andare a fare la giocata sulla palla. Un istinto quasi ineguagliato gli permette di essere spesso un fattore vicino alla linea di scrimmage, ma l’anno passato ha ampliato il suo repertorio affinando le proprie doti in copertura. Sicuramente è lui il leader vocale e sul campo. L’altra Safety dovrebbe essere Tanner McEvoy, che dopo l’esperimento fallito come “Option-QB” tenta di riciclarsi a titolo definitivo in difesa, dopo aver iniziato la transizione sul finale della scorsa stagione. Il fisico di 6’6 x 222, la lunghezza degli arti superiori e inferiori e l’eccellente atletismo dovrebbero consentirgli di assolvere in maniera efficiente alla funzione di pattugliatore del “deep field” pronto a mettere una pezza come ultimo uomo difensivo, consentendo a Caputo di giocare più ravvicinato al “box”.
Capitolo Special Team. Il simpatico e paffuto Gaglianone è ovviamente inamovibile dal ruolo di “place-kicker” con la sua gamba potente e generalmente precisa.Come Punter troviamo Drew Meyer, che dopo aver calciato molto bene da “freshman” è da anni che peggiora costantemente i suoi numeri, e che l’anno scorso si è macchiato di alcuni calci veramente orrendi, sia come distanza che come “hang-time”, non di rado costringendo i suoi compagni a difendere partendo da posizioni sfavorevoli. Purtroppo non è emerso ancora nessun candidato migliore a rimpiazzarlo. Tutti da scoprire anche i ritornatori dopo che il veterano Kenzel Doe ha esaurito il suo periodo di eleggibilità. Anche la “spring game” non ha offerto indicazioni significative in materia. I giocatori papabili sembrerebbero essere i WR Alex Erickson e George Rushing e l’ex WR che sta affrontando la transizione a CB Natrell Jamerson.

Aspettative di stagione

Wisconsin, nonostante i recenti cambi di allenatore e ovviamente quelli di personale sul campo, sembra in qualche modo trovare sempre la via verso Indianapolis e il Championship. Anche quest’anno le aspettative dovrebbero coincidere con quelle degli anni passati, vista una ” Conference schedule” comunque piuttosto favorevole. La “opener” contro Alabama servirà più che altro a testare il livello della squadra rapportato a un “top team” della famigerata SEC, e non dovrebbe avere troppe ripercussioni sulla Division. Le partite chiave infatti saranno quelle in trasferta a Lincoln e Minneapolis contro quelle che dovrebbero essere le rivali più accreditate a detronizzare i Badgers. Vincere almeno uno di questi scontri (dando per scontate le vittorie interne e quelle contro avversari di rango inferiore) permetterebbe di puntare con buone possibilità alla difesa del titolo divisionale. Gara trappola della stagione: @ Maryland. I Terrapins vennero asfaltati a Madison la scorsa stagione, ma generalmente assommano sempre buon talento individuale e il coach Edsall è ormai sulla sideline da qualche anno, cosicchè dovremmo essere vicini al picco del suo progetto. Gara da prendere abbastanza con le molle quindi.

– Rolando Benedetti –