Illinois Fighting Illini: quick preview 2015

illinois-13aFootball Study Hall Ranking: n. 63

Head Coach: Tim Beckman (4th year, 12-25)

Record 2014: 6-7

Match da non perdere: vs. Nebraska (Oct. 3), vs. Northwestern (at Chicago, Nov. 28)

Wes Lunt
Wes Lunt

Punto di forza: se integro, Wes Lunt ha dimostrato, ampiamente, di essere uno dei passer più efficienti della Big Ten, mantenendo una media superiore alle 300 yards lanciate a partita; il problema, però, deriva proprio dal suo fisico, che spesso, anche a causa della risicata mobilità, lo ha costretto a saltare diversi match. Reduce da una season conclusa con 1,763 yds, 14 touchdowns, 3 intercetti, proverà a restar sano per dare continuità alla crescita dei Fighting Illini, ma se non ci riuscisse, coach Beckman sembra intenzionato a gettare nella mischia il freshman Chayce Crouch, il futuro di questo programma.

Punto debole: il running game non ha reso come si sperava lo scorso anno, ed ha penalizzato oltremodo l’attacco di Illinois, crollato oltre la centesima posizione del ranking proprio a causa della poca produzione palla a terra; Josh Ferguson, senior che ha accumulato 735 yards e 8 TD nel 2014, ritorna per cercare di costruirsi un futuro tra i professionisti, ma se continuerà a non convincere il coaching staff, probabile che venga sostituito da uno dei tanti RB disponibili a roster, guidati dal JUCO transfer Henry Enyenehi, e dall’interessantissima matricola Ke’Shawn Vaughn.

First look offense: più che discrete le garanzie offerte dalla linea offensiva, che rimarrà invariata sul lato destro, dove sono ritornati tutti e tre i titolari, il centro Joe Spencer, il tackle Christian DiLauro e la guardia Teddy Karras, l’uomo d’esperienza in un gruppo che farà spazio al LG Patrick Flavin e al LT Austin Schmidt, al rientro da un infortunio che lo ha costretto a saltare buona parte della scorsa stagione.
Assortito e variegato il reparto receiver, che nonostante la perdita del leader Mike Dudek, 1,038 yds, 6 toucdowns, sicuramente out per la prima metà del torneo 2015 a causa della rottura del legamento crociato anteriore subita ad inizio anno, garantirà un buon supporto al proprio QB, schierando Geronimo Allison, 598 yards, 5 TD, e Justin Hardee sulle sideline, e l’emergente Dionte Taylor all’interno, in una zona di campo dove cercherà di rendersi utile anche il TE Tyler White, autore di 1 touchdown nella sophomore season.

First look defense: ancorata intorno ai tackle Rob Bain, 1.0 sack, e Teko Powell, la linea difensiva proverà ad alzare il livello della pass rushing, facendo affidamento sul senior DE Jihad Ward, atleta mostruoso che ha messo a segno 51 placcaggi, 8.0 tackles for loss e 3.0 sacks lo scorso anno, tenendo a galla un reparto andato spesso in difficoltà; lui e il nuovo LEO, Dawaune Smoot, 7.5 tackles for loss, 2.5 sacks, saranno i primi a dover portare pressione sul backfield avversario, cercando così di rendere più agevole il lavoro a linebacker e defensive back nelle situazioni di passaggio.
In queste ultime, gli Illini hanno dimostrato di saper fare un buonissimo lavoro già nel corso della passata stagione, chiudendo la porta in faccia spesso e volentieri alle offense affrontate; Eaton Spence e V’Angelo Bentley, validissimo returner, la coppia di cornerback che ha fatto la voce grossa sulle sideline, lasciando a Taylor Burton, 100 placcaggi e Clayton Fejedelem il compito di difendere la zona centrale del campo, assolto anche grazie al contributo dei LB T.J Neal e Eric Finney, da quest’anno titolare nel ruolo di STAR.

MAson Monheim
Mason Monheim

NFL Prospect to watch: oltre ai giocatori già citati, in mediana è sempre fondamentale il lavoro svolto da Mason Monheim. Linebacker interno che ha guidato il team con 111 placcaggi, 6.5 tackles for loss, 1.0 sacks e 2 intercetti lo scorso autunno, ergendosi a playmaker assoluto del reparto, in grado di colpire in ogni angolo del terreno di gioco; veloce, istintivo, aggressivo quando si trova nei pressi del portatore di palla avversario, è diventato, nel corso degl’anni, una vera e propria macchina da tackles, facendo ricredere i tanti scout che gli avevano assegnato una sola stella al momento del recruiting. Grandissimo lavoratore, può far la fortuna di diversi coach anche a livello professionistico.