Michigan Wolverines: quick preview 2015

michigan-12-matteFootball Study Hall Ranking: n. 35

Head Coach: Jim Harbaugh (1st year)

Record 2014: 5-7

Match da non perdere: vs. Michigan State (Oct. 17), at Penn State (Nov. 21)

Jim Harbaugh
Jim Harbaugh

Punto di forza: un solo nome, Jim Harbaugh, il suo ritorno, da allenatore, nell’università in cui aveva giocato come quarterback, è garanzia di rinnovamento e rilancio, soprattutto dopo che ha costruito un coaching staff tra i migliori in circolazione nella NCAA; D.J. Durkin è un buonissimo stratega difensivo, Tim Drevno aiuterà l’HC a gestire l’attacco, John Baxter, che si occuperà invece degli special team, è, da tempo, una trentina d’anni circa, tra i top ST coach della nazione. Un perfetto mix di esperienza e qualità, arricchito dalla permanenza dell’ex DC Greg Mattison come allenatore della DL, che dovrebbe consentire ai Wolverines di tornare subito ai vertici della Conference.

Punto debole: la passing offense è stata una delle peggiori di sempre nella storia dell’ateneo di Ann Arbor, anche a causa delle scelte scellerate del precedente coaching staff che, di fatto, ignorava i passer per puntare su dual-threat quarterback che erano praticamente dei RB aggiunti sul terreno di gioco; con Harbaugh al timone e un nuovo gruppo a sua disposizione, ci sono le basi per migliorare, ma la carenza di ricevitori all’altezza potrebbe rivelarsi un problema, nonostante l’arrivo di un buon elemento come Jack Rudock, che ha lasciato Iowa per contendere lo spot di starter a Shane Morris.

First look offense: il già citato Drevno, che in precedenza aveva curato la OL di San Francisco, avrà attenzioni particolari per il quintetto titolare dei Wolverines, che può contare sul ritorno di quattro starter della passata stagione e un terzetto centrale piuttosto esperto, formato dai senior Ben Braden e Kyle Kalis, guardie, e dal centro Graham Glasgow; con il sophomore Mason Cole e il senior, promosso starter quest’anno, Erik Magnuson schierati come tackle, dovrà aprire gli spazi per un running game che manterrà comunque una certa importanza nel playbook offensivo del team.
A guidarlo Derrick Green, 471 yards, 3 TD, che dovrebbe essere il back numero 1 in una depth chart profonda e qualitativamente ben assordita, della quale fanno parte De’Veon Smith, 519 yds, 3 touchdowns, Drake Johnson, 361 yards, 4 TD, e Ty Isaacs, che potrebbe scalar posizioni dopo aver dimostrato di essere molto valido anche fuori dal backfield; caratteristica che sarà certamente utile, e che Harbaugh vorrà sfruttare, per dar manforte ad un reparto receiver piuttosto scarno e a corto di materiale, in cui potrebbe trovare già ampio spazio il freshman Brian Cole II, miglior talento dello stato che rappresenta uno dei colpi messi a segno da Michigan nell’ultimo recruit.

First look defense: molto ruoterà intorno al reparto linebacker, che nonostante abbia perso un talento del calibro di Jake Ryan, rimane di alto livello, con Desmond Morgan che andrà ad aggiungersi ad un gruppo molto esperto che può già contare su giocatori decisivi e produttivi, come Joe Bolden e James Ross, 153 placcaggi e 11.0 tackles for loss in carriera.
Davanti a loro confermati anche l’end Chris Wormley, 3.0 sacks, che sarà affiancato da Mario Ojemudia, e il tackle Willie Henry, supportato, al centro, dalla new entry Bryan Mone, ragazzo già sceso in campo da matricola; un altro giovane, il fenomenale Jibrill Peppers, sarà invece la stella delle secondarie, dove rientra, nella posizione di safety, dopo essersi infortunato nel periodo clou della passata stagione. Tuttofare che sarà impiegato anche come returner, il talento al secondo anno dividerà il back-end con Jarrod Wilson, 50 stops, lasciando Blake Countess e Jourdan Lewis, 2 intercetti, ad occuparsi delle sideline, per le quali potrebbe entrare in lizza anche Wayne Lyons, CB trasferitosi da Stanford.

Joe Bolden
Joe Bolden

NFL Prospect to watch: il linebacker Joe Bolden, 102 tackles, 2.0 sacks, è l’erede designato di Ryan, del quale, oltre a prendere il posto come guida sul campo per i compagni, sarà probabilmente anche il successore nel ranking dei tackler a fine stagione; buon colpitore, abile a portarsi rapidamente nel luogo di sviluppo dell’azione, è un giocatore versatile in grado di posizionarsi sia come inside che come outside, ruolo in cui è esploso lo scorso anno, dopo essersi comportato molto bene nel biennio precedente, quando era stato utilizzato in rotazione. Da migliorare in situazione di pass coverage, andrà certamente seguito in ottica NFL.