Indipendence Bowl 2015: preview

Dopo quasi ventitrè anni coach Frank Beamer ritorna a Shreveport, Louisiana, sede di quell’Indipendence Bowl che segnò il suo debutto, con Virginia Tech, nelle finali della NCAA, dopo sette intensissimi anni alla guida degli Hokies, squadra che non sarà più sua al termine della partita di questa sera, vista la decisione, presa nelle passate settimane, di godersi una meritata pensione e lasciarla nelle mani del giovane e promettente Justin Fuente, allenatore che conosce molto bene gli avversari di Tulsa, e il loro produttivo ed esplosivo attacco, per averli affrontati nella American Athletic Conference con Memphis.

Proprio la offense è il punto di forza dei Golden Hurricanes, che nelle giocate del quarterback Dane Evans, 3,958 yards, 22 TD pass, 8 INT, sperano di trovare la spinta necessaria per conquistare un successo che gli consentirebbe di chiudere in attivo una stagione altalenante, in cui la produttività di un attacco che ha realizzato una media di 35.9 punti a partita non è stata controbilanciata da una defense che ha sempre lasciato parecchio a desiderare, rivelandosi in alcuni casi addirittura inesistente; la valida safety Michael Mudoh, uno dei giocatori più talentuosi dell’Università con sede in Oklahoma, ha cercato di metterci una pezza a più riprese, ma i 122 tackles messi a segno in stagione non sono bastati a trascinare, sul campo, un reparto che ha concesso 532.0 yds a partita agl’avversari, chiudendo la regular season al centoventiseiesimo posto della nazione.

Un bel problema per un team che, sul lato opposto della palla, ha i mezzi per segnare in qualsiasi situazione, merito, soprattutto, dell’ottimo lavoro svolto da coach Phillip Montgomery, che dopo aver lavorato alle dipendenze di Art Briles a Baylor ha cercato di installare parte della filosofia dei Bears in quel di Tulsa, facendo lievitare le quotazioni di Keyarris Garrett, talentuosissimo receiver che promette di far faville nelle tappe di avvicinamento al prossimo Draft NFL e che ha concluso la sua ultima season universitaria con 1,451 yards e 7 TD all’attivo; lui e Joshua Atkinson, 932 yds e 4 touchdowns, sono i target maggiormente utilizzati da Evans, che ha sfruttato spesso anche Keevan Lucas e Justin Hobbs, alternando i quattro con il running game affidato alle portate del duo composto da Zack Langer, 714 yards e 17 TD, e D’Angelo Brewer, 732 yds e 4 segnature, altri due giocatori in grado di cambiare il corso della partita in qualsiasi momento.

Sul lato opposto del campo toccherà invece alla fortissima passing defense degli Hokies, nona della nazione con appena 173.8 yards concesse, mettere le briglie all’attacco avversario, sfruttando l’ottimo lavoro svolto dai lineman Luther Maddy, Dadi Nicholas e Ken Enakem, per aumentare la pressione sul backfield, e consentire ad Adonis Alexander, leader della squadra con 4 intercetti messi a segno, di mettere le proprie mani sulle ovali lanciate dal QB degli Hurricanes; sempre nelle secondarie, staziona il leading tackler del team, Chuck Clark, autore di 95 placcaggi, ma il giocatore che forse può spaventare di più la offensive line di Tulsa è Andrew Motuapuaka, 66 stops, 10.0 tackles for loss, linebacker che con Deon Clarke, 77 tackles, ha ancorato la mediana per tutta la stagione.

La stella offensiva di Virigina Tech è il QB Michael Brewer, 1,359 yards, 12 TD pass e 6 INT, che durante la regular season ha alternato prove positive e deludenti senza dare alcuna soluzione di continuità alle sue prestazioni, anche a causa dell’assenza di terminali credibili oltre a Isaiah Ford, miglior ricevitore del team con 937 yds e 10 touchdowns all’attivo; più staccati Cam Phillips, 549 yards, 2 TD, e Bucky Hodges, 492 yds, 6 segnature, che con i runner Brenden Motley e Sam Rogers, rappresentano le principali alternative ad un reparto che può fare affidamento anche sul runningback Travon McMillian, 961 yards e 10 TD, uno dei giocatori più sottovalutati della ACC e, molto probabilmente, dell’intera NCAA.

Previsione: l’iperproduttivo attacco di Tulsa dovrebbe trovare parecchie difficoltà contro la difesa di Virginia Tech, che di rimando può invece approfittare di un reparto arretrato che difficilmente è stato all’altezza della situazione in questo 2015; le premesse perchè si chiuda in bellezza la lunga carriera nel college football di Frank Beamer, uno dei coach più stimati di questo sport, ci sono tutte, e la possibilità, concreta, che presto ci sia una nuova, grande, storia di football da tramandare ai posteri, è quasi realtà.