Georgia State Panthers: quick preview 2014.

georgia-state-13aFootball Study Hall Ranking: n. 128

Head Coach: Trent Miles (2nd season)

Record 2013: 0-12

Match da non perdere: at Abilene Christian (Aug.27), at Arkansas State (Oct. 11)

Punto di forza: dopo la fallimentare stagione d’esordio nella Sun Belt i Panthers hanno cambiato parecchio, soprattutto sulla linea offensiva, considerata la peggiore del paese, dove sono arrivati tre volti nuovi, due dei quali andati a rinforzare l’esterno, ovvero Mike Ivory nel ruolo di left tackle e Steve Wolgamott sul lato opposto. Questi, come altri JUCO transfer dovrebbero aiutare parecchio Georgia State a colmare il gap con gli altri team della conference. Oltre ai trasferimenti, la pazienza di coach Miles farà il resto; dopo aver tentato inutilmente per anni di lanciare il programma di football di Indiana State, cercare di fare lo stesso lavoro con quello dell’università di Atlanta non sembra un problema, soprattutto se le basi da cui è partito sembrano nettamente migliori.

Punto debole: la linea difensiva offre davvero pochi spunti, c’è il DE Shawayne Lawrence che sembra essere l’unico ad avere davvero i numeri per giocare in Division I-A e poi un grandissimo vuoto, reso ancora più abnorme dall’assoluta mancanza di profondità del reparto, che potrebbe trovarsi davvero in difficoltà in caso si infortunasse qualche elemento del front three titolare, completato da Tevin Jones e Jalen Lawrence. Anche a livello di mentalità i Panthers potrebbero incontrare qualche difficoltà, dopo le tre sconfitte rimediate contro squadre FCS la scorsa stagione, infatti, manca un po’ di consapevolezza nei propri mezzi, e l’apertura di regular con Abilene rischia di essere subito un test fondamentale per il proseguo della season 2014.

Nick Arbuckle
Nick Arbuckle

First look offense: l’ex starting quarterback Ronnie Bell ha perso il posto in favore di Nick Arbuckle, interessantissimo JUCO transfer che ha fatto ottime cose con il Pierce College, in California, completando per oltre 7,000 yards e 73 touchdowns nelle ultime due stagioni, lanciando addirittura per 3,774 yds e 40 TD nel corso della sua freshman season; oltre a lui, occhi puntati su Robert Davis, il giocatore chiamato a sostituire l’ottimo leading receiver Albert Wilson, giunto alla fine della sua carriera collegiale. Prospetto al secondo anno in NCAA, dovrà confermare le buone cose fatte intravedere da matricola, e dimostrare che può essere un fattore importante nel passing game dei Panthers nonostante non ci sia più il compagno ad attirare le maggiori attenzioni dei difensori avversari. Da seguire con attenzione anche l’impatto dei due nuovi freshman arrivati ad Atlanta, Michael Harrison e Krysten Hammon, due velocisti che dovrebbero trovare già un buonissimo spazio, nonostante partirà come titolare Kyler Neal, che ha soffiato lo strating spot a Jonathan Jean-Bart.

Joseph Peterson
Joseph Peterson

First look defense: il reparto linebackers è decisamente il migliore del team, ancorato intorno al talento di Joseph Peterson e Mackendy Cheridor, due ragazzi che hanno dimostrato di saper offrire un buonissimo contributo alla squadra nelle varie situazioni di gioco, e che anche quest’anno saranno i leader indiscussi della difesa, ma soprattutto di una linea mediana a quattro che potrà contare anche su Jarrell Robinson e Sean Jeppesen, ex fullback convertito a ILB. Nelle secondarie ci si attende un buon impatto da Tarris Batiste, che dopo aver iniziato la scorsa stagione come linebacker ha trovato una sua dimensione come safety, donando qualche sicurezza in più sul profondo, sia quando chiamato a lavorare in copertura, sia quando si è trovato a scendere velocemente nel backfield per rispondere ad una corsa avversaria. Fondamentale, per Georgia State, sarà poi migliorare la fase di pass rushing, dove l’anno passato ci sono stati diversi problemi, soprattutto quando i Panthers si sono trovati ad affrontare dei team con un buon passing game.

NFL Prospect to watch: il punter Matt Hubbard sembra essere attualmente l’unico in grado di meritare un po’ di attenzione da parte degli scout NFL, vista la sua capacità nel piazzare quasi sempre l’ovale all’interno delle 20 yards avversarie, giocata riuscitagli in 16 occasioni lo scorso anno, nonostante spesso si trovasse a calciare da posizioni di campo davvero sfavorevoli. Come underclassement occhi puntati, invece, sul già citato Joseph “Joe” Peterson, una vera e propria macchina da tackles che in due stagioni ha messo a segno 168 placcaggi, superando il traguardo dei 100 stagionali al termine della passata regular season, la sua seconda ad Atlanta; esplosivo, veloce, aggressivo, questo, per lui, sarà un anno fondamentale per aprirsi qualche chances di entrare nel mondo del football professionistico, magari facendosi un po’ di pubblicità in vista del 2015, quella che dovrebbe essere la sua senior season in NCAA.