College Football Awards 2013: tutti i vincitori.

Con la vittoria dell’Heisman Trophy da parte del talentuoso quarterback di Florida State Jameis Winston si è conclusa la tradizionale passerella di fine stagione NCAA dedicata alla consegna dei vari premi ai giocatori che si sono distinti nel corso della regular season, che ha visto proprio il giocatore dei Seminoles essere uno dei principali pluripremiati, come il collega di Alabama A.J. McCarron e il fortissimo defensive lineman di Pittsburgh Aaron Donald.

Proprio quest’ultimo, come auspicato nel precedente articolo a lui dedicato, ha fatto incetta di trofei superando un mostro sacro come Ndamukong Suh per riconoscimenti ottenuti al termine della senior season, portandosi a casa, oltre al già celebrato Nagurski Award, anche l’equivalente Bednarik Award, il Lombardi Trophy (miglior DL/LB), e l’Outland Trophy, con il quale la NCAA è solita premiare il miglior lineman, sia offensivo che difensivo, dell’intera nazione.

Premio che ovviamente non fa altro che certificare quanto visto sul campo in questi quattro mesi di football giocato, ovvero la predominanza sulla linea di scrimmage dello straordinario talento dei Panthers, in procinto di passare professionista nel prossimo Draft NFL e di fare probabilmente le fortune della franchigia che deciderà di investire, sulle sue qualità, una scelta tra quelle a propria disposizione.

Pick che non potranno essere utilizzate per acquisire il già citato Winston, vincitore, oltre che dell’Heisman, del Walter Camp Award e del Davey O’Brien Award, che di anni davanti nel college football ne avrà ancora almeno un paio, visto che ha appena chiuso la sua stagione da matricola, ma che invece potranno essere sfruttate per accaparrarsi le prestazioni di McCarron, anch’egli doppiamente premiato, come miglior giocatore in assoluto, Maxwell Award, e miglior senior QB, Johnny Unitas Golden Arm.

Andre Williams Doak WalkerI due pitcher di Florida State e Alabama hanno superato nei vari premi la sorpresa della passata stagione Johnny Manziel, rimasto a bocca asciutta quest’anno, dopo aver ceduto anche il trofeo più ambito, quello che lo aveva lanciato in orbita lo scorso anno, e non aver ripetuto lo straordinario 2012 con la divisa degli Aggies di Texas A&M, frenato da problemi extra field e acciacchi di vario genere.

Limiti che non hanno assolutamente interessato uno dei migliori giocatori di questa stagione, Andre Williams, runningback di Boston College che si è aggiudicato il premio come miglior runner della nazione conquistando il Doak Walker Award a suon di corse e touchdowns; il ragazzo originario di Schnecksville, Pennsylvania, ha totalizzato 2,102 yards in 329 portate, chiudendo con la nona prestazione di sempre in NCAA, 17 segnature all’attivo e l’inserimento nei first-team All-ACC e All-America.

Una season straordinaria, che lo ha reso il primo nella storia degli Eagles e della Atlantic Coast Conference ad aggiudicarsi uno dei premi più ambiti, che in passato ha contato diversi vincitori illustri, al pari del Dick Butkus Award, riservato al miglior linebacker del college football e andato al valido prospetto di Alabama C.J. Mosley, terzo Tide ad aggiudicarselo dopo Derrick Thomas, 1988, e Rolando McClain, 2009, dopo un torneo in cui ha chiuso da leading tackler del team con 102 placcaggi, 9 dei quali for loss, 5 pass breakup e 1 fumble forzato.

Numeri importanti, che non gli hanno permesso di impensierire Donald nella corsa verso altri premi ma che sono bastati per mettersi dietro le spalle nel Butkus il collega Anthony Barr, giocatore di UCLA che si è consolato con la conquista del Lott IMPACT Trophy, altro riconoscimento riservato al miglior giocatore difensivo della nazione, che ha potuto stringere tra le sue mani dopo aver messo a segno 20 tackles for loss, 10.0 sacks e 62 placcaggi totali nel corso della regular season 2013.

Darqueze-DennardStagione che indubbiamente a rivelato al mondo del football Darqueze Dennard, straordinario cornerback di Michigan State che ha acquisito l’interessantissimo nickname di “Mr. No Fly Zone” vista la sua incredibile capacità di chiudere la porta in faccia ai ricevitori avversari; definito un vero e proprio incubo per chiunque abbia affrontato gli Spartans quest’anno, la sua presenza in campo ha consentito al college di East Lansing di schierare puntualmente nove uomini nel box, perché con lui sulle sideline, difficilmente si trovava la strada per giungere in endzone.

Un vero e proprio portento, il senior da Dry Branch, Georgia, si è aggiudicato il premio come miglior defensive back della NCAA, il Jim Thorpe Award, dopo aver concluso l’ultimo anno della sua carriera collegiale con 59 tackles all’attivo, 4 intercetti, 10 pass defended, 2 forced fumble messi a segno, ed aver aiutato Michigan State ad ottenere l’importantissimo invito al Rose Bowl di Pasadena, conquistato anche grazie ad un record di 12 vittorie ed 1 sola sconfitta che ha permesso al team di coach Dantonio di raggiungere il quarto posto del BCS ranking.

Risultato che è valso al defensive coordinator degli Spartans Pat Narduzzi di portarsi a casa il riconoscimento come miglior assistent coach della nazione, Frank Broyles Award, aggiudicandosi uno dei pochi trofei assegnati agli allenatori, con quello destinato al Coach of the year, The Home Depot Award, che è andato a Gus Malzhan, head coach di Auburn che ha riportato i Tigers a giocarsi il titolo nazionale a tre anni di distanza da quello conquistato nel 2010, con Cam Newton dietro il centro.

Sempre all’ateneo dell’Alabama è andato il premio per il Best Play of the Year, conquistato grazie al cosidetto “kick-six” che gli ha permesso di fermare la corsa dei Tide di Nick Saban verso un altro, probabile, titolo nazionale, mentre altri Tigers, quelli di Lousiana State, si sono aggiudicati il Paul Hornung Award, riservato al giocatore più versatile del college football, grazie al ricevitore Odell Beckham, che si è distinto sia nel suo ruolo naturale, sia in quello di kick returner, chiudendo al secondo posto in NCAA e rompendo il record di LSU con 2,222 all-prupose yards e una media superiore a 185 yds conquistate a partita.

Brandin CooksTra i giocatori offensivi, premiati pure Brandin Cooks di Oregon State, miglior receiver che ha messo in bacheca il Biletnikoff Award terminando la stagione con 120 prese, 1.670 yards e 15 TD all’attivo, e Austin Seferian-Jenkins, che ha primeggiato tra i tight end aggiudicandosi il John Mackey Award oltre che per le sue statistiche, 33 ricezioni per 413 yds e 7 touchdowns, anche per le ottime doti di bloccatore mostrate nello sviluppo delle azioni di corsa dei Washington Huskies.

In difesa, riconoscimento anche per Jackson Jeffcoat di Texas, vincitore del Ted Hendricks Award come miglior defensive end, mentre tra gli specialisti vittorie per Roberto Aguayo di Florida State e Tom Hornsey di Memphis, rispettivamente nominati miglior kicker e miglior punter a livello nazionale e premiati con il Lou Groza Award e il Ray Guy Award.

Premio importantissimo quello che invece è stato riservato a Devon Walker di Tulane, che si è aggiudicato il Disney Spirit Award destinato al giocatore o alla squadra che sono stati di maggior ispirazione per il college football, dopo essere rimasto parte attiva del programma di football dei Green Wave nonostante il bruttissimo colpo, casco contro casco, che lo ha paralizzato nel 2012; il ragazzo, straordinario esempio di cosa sia la “voglia di vivere” tanto decantata, ha deciso di rimanere in Louisiana, continuare il suo percorso di studi e avvicinarsi ad una laurea in una materia delicatissima come la biologia molecolare, diventando una vera e propria fonte di ispirazione per tutti i suoi ex compagni.

Una bella storia, che seppur segnata dalla sofferenza, indica come la NCAA riserva sempre un pensiero speciale anche ai suoi “figli” meno fortunati.