Big Ten weekend roundup: week 4.

I risultati.
San Josè State at Minnesota 24-43
Florida A&M at Ohio State 0-76
Western Michigan at Iowa 3-59
Maine at Northwestern 21-35
Michigan State a Notre Dame 13-17
South Dakota State at Nebraska 20-59
Kent State at Penn State 0-34
Purdue at Wisconsin 10-41
Michigan at Connecticut 24-21
Missouri at Indiana 45-28

Il fatto. Con la vittoria in extremis su Connecticut, Michigan ha riportato in attivo il saldo dei non-conference games in cui sono stati impegnati i team della Big Ten, conference da tempo nell’occhio del ciclone della stampa statunitense perchè non ritenuta all’altezza dei maggiori raggruppamenti FBS; eppure, nonostante qualche sconfitta evitabile, sono arrivate diverse vittorie di prestigio quest’anno, in primis proprio quella dei Wolverines ai danni della finalista della scorsa stagione Notre Dame, alla seconda settimana di gioco. Lo stesso discorso vale anche per le altre imbattute, a partire da Northwestern, che prima dell’agevole impegno con Maine aveva fermato buonissime squadre come Syracuse e California, uscita con le ossa rotte anche dal match contro Ohio State. In vantaggio rispetto a AAC, ACC e Big 12, finora la Big Ten ha ceduto solo a SEC e Pac-12, oltre che la bestia nera Notre Dame, università indipendente che ha già rifilato due sconfitte ai college della conference.

Il meglio. Dopo l’inattesa caduta della scorsa settimana con Arizona State, Wisconsin ha ripreso la sua corsa, confermandosi nella posizione numero 24 del ranking nazionale, uscendo vittoriosa dal primo match intradivisionale contro Purdue, battuta senza troppi problemi grazie alle superlative prestazioni dei due runningback, il sophomore Melvin Gordon, 16 portate per 147 yards e 3 TD, e il senior James White, 145 yds e 1 touchdown in 16 corse; al terzo posto della nazione nel running game, con quasi 350 yards corse a partita, i Badgers stanno sfruttando una linea offensiva che offre un grandissimo supporto sullo sviluppo del gioco palla a terra ed una difesa che fin qui ha concesso davvero pochissimo, come accaduto anche nel match con i Boilermakers, dove hanno lasciato agli avversari appena 180 yards. Fondamentale, per capire la reale forza del team guidato da Gary Andersen, la sfida di questo fine settimana con gli Ohio State Buckeyes, numero 4 del poll.

Il peggio. Sembrava ormai prossimo ad entrare nella Top 25, ed invece è arrivata la sconfitta contro Notre Dame a scombinare i piani di Michigan State, team in netta crescita fino a sette giorni fa che si è improvvisamente bloccato davanti ai Fighting Irish, faticando a creare gioco e concludendo il match in un clima di totale confusione, causata per buona parte dalle discutibili scelte di coach Mark Dantonio, che dopo aver provato pure il runningback R.J. Shelton nel ruolo di pitcher, ha deciso di schierare dietro il centro, nell’ultimo e decisivo drive della partita, il quarterback di riserva Andrew Maxwell, senior che si è sciolto come neve al sole lanciando 3 incompleti in rapida successione; three&out e tutti a casa, con buona pace del povero Connor Cook, che non aveva di certo fatto nulla di esaltante ma aveva dimostrato di saper tener saldamente in mano l’attacco degli Spartans.

Mitch Leidner
Mitch Leidner

Best Offensive Player. A volte il football è proprio strano, e succede che ti trovi in casa una perla senza sapere di averla, come capitato a Minnesota, che senza il quarterback titolare Philip Nelson si è trovata costretta a catapultare sul terreno di gioco il redshirt freshman Mitch Leidner, che alla prima da starter in NCAA ha interpretato al meglio la read-option di coach Jerry Kill spazzando via la difesa di San Josè State con 151 yards e 4 touchdowns su corsa che hanno spazzato via gli avversari, lasciandogli pochissime possibilità di replica; meno efficace sui passaggi, appena 5 completi per 71 yards, il talento da Lakeville, Minn., ha realizzato anche il nuovo record dei Golden Gophers di TD segnati su corsa da un QB in una singola partita. Davvero un bell’inizio per un ragazzo che pareva destinato a passare buona parte dell’anno a chiamare i giochi sulla sideline.

B.J. Lowery
B.J. Lowery

Best Defensive Player. Il cornerback di Iowa B.J. Lowery, assoluto protagonista nel match vinto contro Western Michigan, dove è andato a segno in 2 occasioni riportando altrettanti intercetti, da 35 e 13 yards, in endzone; tra i prospetti migliori della nazione, il senior da Cincinnati ha chiuso anche con 4 tackles all’attivo, conquistando anche il premio come Defensive Player of the Week a livello nazionale assegnato dalla Jim Thorpe Association. Primo giocatore degli Hawkeyes a segnare 2 mete su intercetto nella stessa partita, è anche stato il primo difensore di Iowa ad ottenere un riconoscimento settimanale dal 2011, anno in cui era stato premiato Tom “Nard Dog” Nardo.

Best Special Team Player. il receiver Kevonte Martin-Manley, che ha riportato due punt in touchdowns nella già citata sfida tra Iowa e Western Michigan, ampiamente dominata dai primi che hanno preso il largo già nel secondo quarto proprio grazie alla doppia realizzazione del junior, terzo player della Big Ten a segnare 2 punt return nella stessa partita; con 184 yards conquistate in 4 ritorni, ha fatto inoltre segnare la seconda miglior prestazione di sempre degli Hawkeyes, che non vedevano un loro giocatore premiato come specialista della settimana dall’anno scorso.