Army-Navy Game 2014: preview.

Solo tre rivalry sono più vecchie di questa, che vede fronteggiarsi l’Esercito e la Marina degli Stati Uniti dal 29 Novembre 1890, anno in cui le due squadre di  si sfidarono per la prima volta, dando vita ad una serie che ha subito pochissime interruzioni nell’arco della sua storia, e che dal 1930 ad oggi si è giocata ininterrottamente, scrivendo 114 pagine di quel grande libro di storia che è il football NCAA.

ArmyVsNavyFootball dove spesso, soprattutto negl’anni recenti, Army e Navy non sono state altro che comparse, in netta contrapposizione con il loro passato, che aveva visto le due università sfornare ben 5 vincitori dell’ambitissimo Heisman Trophy, partendo da Doc Blanchard, che vinse il trofeo vestendo la divisa dei Knights nel 1945, fino ad arrivare all’indimenticabile Roger Staubach, che conquistò il riconoscimento quando giocava nei Midshipmen, nel 1963.

Da allora moltissime cose sono cambiate, sia nel college football, sia nelle due accademie, che negl’ultimi settant’anni hanno chiuso solo in due occasioni con entrambi i record vincenti, nel 1996, Army 9-1 e Navy 8-2, e nel 2010, Knights 6-5 e Midshipmen, 6-3, dando seguito ad una striscia di stagioni avare di successi che lasciano spazio a pochissime soddisfazioni, se non quella di vincere la partita più importante dell’anno contro i temutissimi rivali, cosa che ai ragazzi di West Point non riesce da 13, lunghissimi, anni.

Angel SantiagoIn favore di Army: il quarterback Angel Santiago è più che mai deciso a spezzare questa sorta di maledizione, soprattutto in quella che sarà la sua ultima partita con la divisa dei Black Knights, nei quali è stato, per anni, l’interprete migliore della triple option che li ha caratterizzati, arrivando ad accumulare 793 yards e 10 TD in stagione; il senior da Fontana, California, ha dimostrato di essere uno dei giocatori più efficaci in questo tipo di schieramento, che ha esaltato, al meglio, la sua velocità di lettura e l’intuito, che gli ha permesso, spesso, di sorprendere le difese avversarie. Al suo fianco, potrà contare un’ultima volta sul valido runningback Larry Dixon, altro elemento giunto al capolinea del suo percorso universitario, che in regular season ha corso per 1,012 yds e 9 touchdowns, e su Terry Beggett, ultima punta del tridente con 380 yards e 3 segnature all’attivo.

In crescita, soprattutto nelle ultime partite, anche le tre principali riserve, A.J. Schurr, il backup QB, Trenton Turrentine, e Tony Giovannelli, fullback che si è mostrato molto utile anche fuori dal backfield, dove ha completato 8 prese per 131 yds; poche rispetto alla media nazionale, ma decisamente tante per le trame offensive di Army, nelle quali ha iniziato a farsi strada il sophomore Joe Walker, 16 portate per 53 yards e 2 TD, che merita una certa attenzione anche quando viene schierato in posizione di ricevitore. Sul lato opposto della palla, il giovane reparto difensivo si affiderà alle giocate di Jeremy Timpf, leading tackler della squadra con 70 placcaggi, che in mediana ha saputo offrire buone garanzie per tutta la stagione, avvalendosi della preziosa collaborazione di Andrew King, sack leader con 4.0 sacks in stagione; sulle sideline, occhio a Josh Jenkins, una delle stelle del team, dotato di un buon fiuto per l’ovale, come dimostrano i 4 palloni pizzicati ai QB avversari, e in grado di fornire un supporto adeguato anche contro le corse.

Keenan ReynoldsIn favore di Navy: se in campo c’è Keenan Reynolds lo spettacolo è garantito, visto che ci si trova di fronte al quarterback con all’attivo più segnature in carriera di tutti gli altri colleghi attualmente presenti in NCAA; runner straordinario, 1,082 yards e 20 TD in stagione, negl’ultimi anni è evoluto, leggermente, come passer, dimostrando di poter anche essere una minaccia se decide di mettere in aria l’ovale, cosa che ha fatto in 96 occasioni nel 2014, completando 43 passaggi per 749 yds, 5 touchdowns e 3 intercetti. Numeri anche nel suo caso risibili rispetto al resto dei QB del College Football, ma che non scalfiscono la sua efficacia nel sistema triple-option giocato ad Annapolis, che in lui, Noah Copeland, 859 yards e 5 TD, e Chris Swain, 574 yds e 4 touchdowns, ha trovato 3 alfieri in grado di mettere in difficoltà qualsiasi difesa che affrontano.

Reparti messi in difficoltà anche dai runner di riserva Geoffrey Whiteside, Ryan Williams-Jenkins, DeBrandon Sanders, che con Swain raccoglierà l’eredità dei compagni a fine stagione, quando chiuderanno le loro avventure in NCAA, e dalla coppia di ricevitori composta da Jamir Tillman, 338 yards e 2 TD, e Demond Brown, junior runningback che spesso è stato schierato, con successo, nella posizione di slot. Molto valida la linea difensiva, dove trovano spazio gli end William Anthony, in crescita in questo finale di stagione, e Paul Quessenberry, esperto cacciatore di quarterback sempre in grado di portare pressione sul backfield avversario; piuttosto solida la mediana, il playmaker difensivo dei Midshipmen rimane però Parrish Gaines, cornerback abilissimo ad avventarsi sull’ovale, come un falco sulla sua preda, che sembra pronto a sfornare un big play in qualsiasi momento della partita. Se si vuole mettere in difficoltà Navy, bisogna girargli costantemente alla larga.

Cosa deve migliorare: attacchi e difese si conoscono piuttosto bene, più che altro perchè le seconde sono estremamente avvantaggiate dal fatto di affrontare una offense che si trovano davanti tutto l’anno, visto che, di fatto, entrambi i team adottano lo stesso sistema offensivo; appurato questo, Army dovrà fare molta attenzione a Reynolds, e soprattutto alla sua capacità di colpire anche per via aerea, dove troppo spesso i Black Knights hanno dimostrato di subire, passivamente, l’iniziativa degl’avversari durante la stagione. Un difetto dovuto principalmente all’incapacità di portare pressione sulla tasca nelle situazioni di passaggio, una cosa che ha permesso a diverse squadre sulla carta inferiori, di metterli in difficoltà e conquistare la vittoria durante la regular season; per loro fortuna, la palla dovrebbe muoversi con regolarità a terra, ma se innavertitamente i Midshipmen dovessero cambiare trama di gioco, sarà fondamentale farsi trovar pronti.

Navy in questo torneo non ha sfigurato contro Ohio State e Notre Dame, dimostrando di reggere anche il confronto con programmi di football ben più blasonati, ma spesso è andata in difficoltà contro team che invece sembravano essere maggiormente alla sua portata; il loro problema è stato principalmente quello di mantenere costante la concentrazione, una cosa che li ha costretti a concedere più del dovuto in diverse occasioni, e che potrebbe costargli carissima nella sfida contro l’Esercito, soprattutto se dovessero consentire al running game di prendere ritmo.

Pronostico: i Midshipmen sono migliori in tutti i reparti, e questo dovrebbe comunque permettergli di proseguire la striscia vincente contro Army, che, dal canto suo, non alzerà bandiera bianca tanto facilmente; nonostante due attacchi che non lanciano quasi mai l’ovale, si preannuncia un match con punteggio piuttosto elevato, vista, soprattutto, l’approssimativa solidità delle due difese.