1-20, chiudi gli occhi e stringi i denti

Un pomeriggio confuso per Hue Jackson ha portato ad un’altra sconfitta dura da ingoiare per i Cleveland Browns, la quinta in cinque partite, e con tutta probabilità non l’ultima della stagione.

In una sconfitta 17-14 in cui i Browns hanno sopravanzato i Jets per 419 yard a 212 di total offense, Cleveland ha spargliato le carte di un presentabile primo half cambiando quarterback nell’intervallo e scegliendo di provare a convertire un 4&2 contro una difesa non banale, mancando l’obbiettivo del pareggio ad inizio quarto quarto. I Jets naturalmente hanno trasformato quella scelta in un touchdown di 97 yard contro una difesa Browns che aveva giocato molto bene prima di quel possesso, testimoniando probabilmente il contraccolpo psicologico del terzo drive in redzone senza conversione in TD.

I Browns così scrivono “1-20” alla voce “Gare sotto Jackson”, e il malcontento sulle scarse prestazioni e le sconfitte della squadra sta crescendo. La situazione quarterback, che sembrava essersi chiarita quando i Browns sono andati sicuri su DeShone Kizer come starter di stagione, si è improvvisamente fatta nebulosa ed insicura: Kizer ha giocato solo metà gara, ha lanciato un’intercetto ed ha finito senza segnature per la seconda gara a fila. Jackson si è spostato su Kevin Hogan nella seconda metà e questo ha prodotto un touchdown e un altro drive che è giunto dentro le 5 yard avversarie (finito come finito…).

I Browns sono quasi ad un terzo di stagione, e dopo premesse flebilmente positive, stanno sprofondando inaspettatamente nella mediocrità che da queste parti troppo spesso si sono ripresentate.