NFL Draft Grades 2017: Dallas Cowboys

 

 

Alle porte del Draft, Dallas un’unica disperata necessità: rifondare la propria difesa. Una difesa che aveva perso pedine importanti come Barry Church (Jacksonville Jaguars), J.J. Wilcox (Buccaneers), Brandon Carr (Baltimore Ravens), Moris Caiborne (New York Jets) e che continuava ad essere tormentata da alcuni problemi off the field, Randy Gregorypass rusher che pochi giorni prima del Draft aveva fallito l’ennesimo drug test, su tutti.

Detto fatto e dopo la tre giorni nella città della campana della libertà, vediamo che, delle nove scelte a disposizione dei ‘Boys, sette sono state usate  per giocatori di difesa e le altre due per giocatori d’attacco.

Il primo nome scelto è stato quello di Taco Charlton, DE, Michigan, uno dei tanti prodotti usciti dalla fucina di Ann Arbor. Charlton va a rafforzare una linea difensiva che la scorsa stagione ha faticato e non poco a mettere pressione sul QB avversario. L’ex Wolwerine insieme ad un David Irving in crescita, potrebbe formare un interessante coppia di pass rushers.

Al secondo giro di chiamate Dallas ha scelto Chidobe Awuzie, CB, Colorado. Awuzie, che aveva già effettuato una visita pre-Draft presso l’avvenieristico quartier generale dei Cowboys (The Star), ha avuto una considerevole produzione quanto a TFL (Tackle For Loss, 26), sacks (9) e pass deflections (35); questi numeri diventano ancora di più significativi se si pensa che nella division dei texani sono presenti ricevitori di spessore come Odell Beckham Jr., Sterling Shepard, Terrell Pryor e Alshon Jeffrey. Inoltre, aspetto da non sottovalutare, durante la sua carriera universitaria ha giocato praticamente in tutti i ruoli della secondaria outside corner, inside corner e safety, il che lo rende un giocatore molto duttile che puoi ricoprire diverse posizioni a seconda delle esigenze.

Gli altri giocatori di difesa selezionati sono stati: Jordan Lewis (3rd round 92nd overall), CB, Michigan, giocatore molto simile, sia per caratteristiche che per mobilità tra i diversi ruoli, ad Awuzie, anche se su di lui pende l’ombra di una possibile violenza domestica nonostante il giocatore si sia dichiarato del tutto innocente ed estraneo ai fatti; Xavier Woods (6th round 191st overall), S, Louisiana Tech, che presenta una qualità molto importante per un defensive back e che è mancata molto in questi anni  a Dallas e cioè la capacità di ruubare la palla agli avversari, durante le sue stagioni in Louisiana, Woods ha registrato 14 interceptions e 9 forced fumbles (tanto per fare un paragone nelle ultime due stagioni il leader in intercetti dei Cowboys ne aveva appena 2).

Sempre nel sesto giro è stato scelto Marquez White (6th round 216th overall) CB, Florida State, reduce da due anni in cui è stato titolare al college, che però, a differenza degli altri due CB scelti precedentemente ha ricoperto unicamente il ruolo di outside corner.

Al settimo giro è stata la volta di due defensive linemen , Joey Ivie (228th overall)) DT, Florida e Jordan Carrell (248th overall) DT, Colorado. L’ex Gators può essere un valido aiuto nelle rotazioni del cuore della linea, soprattutto considerando le sue abilità di stoppatiore delle corse avversarie schierato come nose tackle; mentre Carrell, rappresenta ancora un talento grezzo da affinare, ma con tutte le capacità per diventare un giocatore molto produttivo anche tra i pro.

Infine, i due giocatori di attacco selezionati sono stati Ryan Switzer (4th round 133rd overall) WR, North Carolina e Noah Brown (7th round 239th overall) WR, Ohio State. L’ex Tar Heel ricorda molto da vicino, Cole Beasley, fenomenale slot receiver già presente a roster; inoltre Switzer è un ottimo punt returner e arriva in texas dopo essere diventato l’all time leader in receiving yards reception di NC. Anche Brown hai i tratti di un altro receiver già tra le file dei texani, Dez Bryant, infatti presenta la stessa capacità di big time plays; unica nota stonata dell’ex Buckeyes è data da mancanza di continuità nelle sue prestazioni (da ricordare quella contro Oklahoma, 4 TD) questo potrebbe penalizzarlo nella corsa per un posto nel 53-men roster data l’agguerrita concorrenza che avrà.

Per concludere possiamo dire che i Cowboys hanno gettato delle basi molto valide per il loro futuro, perdendo giocatori importanti, ma rimpiazzandoli con dei giovani ricchi di talento che se sapranno confermarsi anche a livello NFL faranno di Dallas una seria pretendente per la vittoria a Minneapolis.